Le riceche
Dracula sepolto a Napoli: la scoperta sul Conte impalatore, decifrata l’iscrizione misteriosa a Santa Maria La Nova
A una decina d'anni dalle prime congetture, gli altri indizi sull'ipotesi: il principe di Valacchia sepolto nel complesso nel Centro Storico
Cultura - di Redazione Web
Non bastavano Maradona e Pulcinella, Masaniello e Totò: anche il Conte Dracula potrebbe diventare a sorpresa tra i personaggi simbolo e feticcio della città di Napoli. A una decina d’anni dai primi studi, altre ricerche confermano una pista straordinaria per quanto tortuosa: che il principe Vlad III di Valacchia, conosciuto come “l’impalatore”, trasfigurato in un personaggio iconico e immortale della cultura pop e horror, sarebbe sepolto nel Centro Storico: precisamente nel complesso angioino-aragonese di Santa Maria la Nova.
La storia comincia oltre dieci anni fa, quando i ricercatori lucani Raffaello e Giandomenico Glinni, supportati da pareri di esperti dell’università di Tallinn, rintracciarono nel sepolcro del notabile aragonese Matteo Ferrillo presso il complesso dei segni esoterici che rimandavano al luogo di sepoltura del principe voivoda. Su tutti un grande Dragone. Gli stessi ipotizzavano che una possibile figlia del principe, Maria Balsa, avesse sposato un figlio di Ferrillo. L’ipotesi è che la figlia avesse riscattato il principe fatto prigioniero dai turchi ottomani, i due insieme avrebbero trovato rifugio a Napoli.
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Alla morte del padre la figlia avrebbe fatto seppellire il principe nella tomba del suocero. All’interno della cappella Turbolo, già allora era stata ritrovata una misteriosa epigrafe risalente al 500, dai caratteri simili a quelli delle lingue balcaniche. Esperti esclusero: era una lingua sconosciuta, anzi una sorta di codice. La decifrazione di quella misteriosa iscrizione ha segnato il cambio di passo di questi giorni: secondo un gruppo di ricercatori romeni guidati da Cristian Tufan, esperto di patristica bizantina, e sotto la supervisione di Mircea Cosma, Presidente della società storico-culturale “Mihai Viteazul” di Ploiesti, quell’iscrizione sarebbe un elogio funebre del principe Vlad. “A colui che è stato ucciso due volte dai suoi nemici e fu onorato come un martire, il sovrano dei Valacchi, Vlad il Pio, che se ne è andato in pace, lodando sempre Dio, nel luogo dove è sepolto”.
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La notizia dell’elogio funebre – un enigma – era stata data dal quotidiano Il Mattino, che aveva rivelato anche la possibile data del decesso: 20 novembre 1480. Erano state svelate in un convegno a Snagov, in Romania, dove da sempre si era pensato fosse sepolto il principe. Si terrà in autunno a Santa Maria la Nova una conferenza in cui si tornerà sulla ricerca, non prima di una pubblicazione nelle prossime settimane da parte di Santa Maria la Nova.
Vlad III di Valacchia fu un principe che nel XV secolo contrastò il dilagare degli ottomani di Maometto II verso l’Europa, paladino dell’Ordine del Drago che si oppose alle invasioni da oriente. Passò alla storia come “l’Impalatore”, per la crudeltà con cui affrontava i suoi nemici, un soprannome postumo scaturito da quello che era stato tramandato come lo strumento di tortura ed eliminazione prediletto dal principe. Ha ispirato Dracula, il vampiro che dalla penna dello scrittore irlandese Bram Stoker è passato a colonizzare in maniera massiva la cultura pop e horror come pochi altri personaggi.
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La nuova ricostruzione smentirebbe la convinzione tramandata secondo la quale il conte Vlad sarebbe morto nel 1476 per mano dei Turchi. A supporto della tesi, la scoperta da part di Cosma, negli annali del Museo Nazionale di storia in Romania, di un documento del 1477 di un cittadino di Krems, in Austria, secondo il quale il principe “è scampato alla morte, sebbene fosse fatto ritenere morto”. A sorpresa, nel complesso museale, erano arrivate per una visita anche le principesse Maria Carolina e Maria Chiara, figlie di Carlo di Borbone, duca di Castro, e della principessa Camilla Crociani: a conferma di come le scoperte potrebbero aprire una nuova meta turistica nella città dai record di visitatori negli ultimi anni. Sul posto, per fare un esempio, è stato installato nel frattempo il busto scolpito del principe. Le ricerche andranno avanti.
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