La sentenza
Femminicidio di Francesca Deidda, ergastolo per il marito Francesco Sollai: la uccise, nascose il corpo e si finse lei in chat

Ergastolo, con un anno di isolamento diurno. È questa la sentenza pronunciata dai giudici della Corte d’Assise di Cagliari nei confronti di Igor Sollai, l’uomo già recluso in carcere perché accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento del cadavere della moglie Francesca Deidda.
La donna era scomparsa il 10 maggio 2024 da San Sperate, piccolo comune ad una ventina di chilometri da Cagliari, in Sardegna. I suoi resti vennero trovati dopo oltre un mese, il 18 luglio, in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.
- Francesca Deidda, svolta nel femminicidio di San Sperate: il marito confessa dopo 6 mesi
- Francesca Deidda, ritrovati i suoi resti: era scomparsa da maggio, il marito in carcere si professa innocente
- Francesca Deidda scomparsa da San Sperate, marito fermato per omicidio: usava il suo telefono fingendosi lei
Per l’omicidio era stata arrestato il marito Igor, finito in carcere l’8 luglio, dieci giorni prima del ritrovamento del corpo senza vita della moglie. Dall’autopsia era poi emerso come la 42enne fosse stata uccisa nel sonno, nel divano della sua casa di San Sperate, con diversi colpi alla testa inferti con un oggetto contundente.
Autotrasportatore di 43 anni, Sollai si era subito professato innocente negando qualsiasi coinvolgimento prima nella scomparsa della moglie e poi per la sua morte: aveva inizialmente parlando di un allontanamento volontario della moglie, per un “periodo di riflessione”. Come ricostruito dagli inquirenti Sollai avrebbe anche utilizzato lo smartphone della moglie Francesca per far credere ad amici e parenti che fosse ancora viva: era lui a scrivere nei messaggi che si trattava di un allontanamento volontario, senza voler mai parlare al telefono. Sollai aveva pure annunciato il licenziamento della moglie al suo datore di lavoro, il titolare di un call center, tramite una mail.
Gli inquirenti della Procura di Cagliari, sempre convinti del quadro indiziario nei confronti di Sollai, avevano poi ottenuto nel novembre scorso la confessione dell’uomo. “Ho ammazzato io mia moglie. Abbiamo litigato, ho afferrato la prima cosa che mi è capitata fra le mani e l’ho colpita in testa”, aveva raccontato il marito di Francesca sei mesi dopo il femminicidio.
In sede processuale l’impianto accusatori del pubblico ministero Marco Cocco ha retto, con i giudici che hanno pronunciato la sentenza di ergastolo per Sollai riconoscendo anche le aggravanti della premeditazione, crudeltà e minorata difesa, ma non quella dei futili motivi. L’imputato è stato inoltre condannato al pagamento di una provvisionale di 100mila euro, immediatamente esecutiva, ad Andrea Sollai, il fratello della vittima. Le parti civili avevano sollecitato risarcimenti per un totale di 1,4 milioni di euro: 500mila euro per il fratello dell’uccisa e 300mila euro ciascuno per le due zie e uno zio. La Corte ha deciso che le cifre saranno stabilite in sede civile.