Il box set appena pubblicato

Bruce Springsteen e i suoi album segreti e perduti: perché ha aspettato tanto per i suoi 7 dischi nascosti

Sorta di scrigno delle meraviglie per ogni fan, Tracks II: The lost albums è un vero e proprio microcosmo in cui perdersi e scoprire anche lati alternativi e inediti del Boss

Cultura - di Redazione Web

2 Luglio 2025 alle 18:30

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FILE – Bruce Springsteen performs at Stand Up For Heroes in New York on Nov. 1, 2016. (Photo by Greg Allen/Invision/AP, File)
FILE – Bruce Springsteen performs at Stand Up For Heroes in New York on Nov. 1, 2016. (Photo by Greg Allen/Invision/AP, File)

Perché mai pubblicare tutti insieme sette album? Anche se sette album di materiale di archivio, di altri tempi, dei tempi migliori o di quelli più inclini alle sperimentazioni. Perché sì o perché no, Bruce Sprinsteen è tra quelli che se lo può permettere: Tracks II: The lost albums arriva ai tempi degli ascolti compulsivi e slegati dalla dimensione album, figuriamoci se confacenti alla dimensione del cofanetto anche ricchissimo, anche se in grado di sorprendere e spiazzare.

I sette dischi di Tracks II: The lost albums raccolgono materiale inedito registrato tra il 183 e il 2018. Chicche e sorprese anche per i fan più accaniti del Boss, una sorta di archivio all’interno del quale perdersi e scoprire. Questa specie di scrigno è organizzato in maniera tematica, ogni album può essere considerato alla stregua di un concept per tempistiche e contenuti. Pubblicato da Columbia Records, è il seguito del box set Tracks, diffuso nel 1998.

L.A. garage sessions ’83 raccoglie registrazioni molto intime e minimaliste realizzate tra i dischi Nebraska e Born in the USA: ovvero il prime, il periodo di splendore, l’età dell’oro del songwriter del New Jersey. Streets of Philadelphia Sessions raccoglie brani assemblati su beat minimalisti di drum machine e sintetizzatori: la dimostrazione di un lato inesplorato e quasi segreto di Springsteen. Faithless raccoglie invece diversi strumentali e atmosfere da western e gospel.

 

 

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Suona nel segno del country-rock e rockabilly Somewhere north of Nashville, risale al periodo dell’album The ghost of Tom Joad, 1995, nel quinto album Inyo la frontiera con il Messico domina lo storytelling. Sorprendenti i suoni mariachi di The Lost Charro, non assomigliano a nessun’altra canzone pubblicata da Springsteen nella sua discografia. Gli altri album sono Twilight Hours e Perfect World. A mancare nel super cofanetto è invece l’ormai fantomatico Electric Nebraska, la versione registrata con la E Street Band del capolavoro Nebraska del 1982.

Perché, resta l’interrogativo, Springsteen abbia deciso di tenere così a lungo nascoso tutto questo materiale? Brian Hiatt su Rolling Stone si è chiesto cosa sarebbe successo alla sua carriera se il Boss avesse pubblicato materiale così alternativo rispetto al suo repertorio negli anni di riferimento. “Probabilmente più di uno degli album fu accantonato perché Springsteen non riusciva a capire come portarli in tour”, ha commentato nel podcast della rivista. Non solo: anche questioni molto più personali albergano dietro il giallo: “Ha dovuto letteralmente pensare a tutta la sua vita prima di poter pubblicare Born in the USA e accettare il suo destino di pop star”.

La notizia più clamorosa in tutto questo è che, secondo i retroscena riportati da diversi giornalisti musicali, il Boss potrebbe avere altra musica inedita ancora nascosta da qualche parte e pronta o quasi alla pubblicazione.

 

 

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2 Luglio 2025

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