Il solo superstite all'incidente

Chi è l’unico sopravvissuto al disastro aereo in India: il “miracolo” di Vishwash, scampato alla strage

Esteri - di Redazione

13 Giugno 2025 alle 11:39

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Chi è l’unico sopravvissuto al disastro aereo in India: il “miracolo” di Vishwash, scampato alla strage

In piedi da solo, scappando dal luogo del disastro con addosso una maglietta sporca di sangue ma tutto sommato in buone condizioni di salute. Sono le immagini incredibili che sono arrivate giovedì da Ahmedabad, nel nord-ovest dell’India, dove il Boeing 787 Dreamliner della Air India è precipitato schiantandosi al suolo neanche un minuto dopo il decollo dall’aeroporto internazionale Sardar Vallabhbhai Patel, diretto a Londra.

Quell’uomo era Vishwash Kumar Ramesh, l’unico sopravvissuto all’incidente in cui sono morte tutte le altre 241 persone a bordo del velivolo: nel Boeing viaggiavano 169 cittadini indiani, 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese, oltre ai membri dell’equipaggio.

Ramesh, 40enne cittadino britannico che da 20 anni vive a Londra assieme alla moglie e a due figli, era tornato in India per trovare la sua famiglia. È lui l’unico sopravvissuto alla strage, di fatto “un miracolo” per le modalità con cui si è salvato.

Le probabilità che il 40enne uscisse vivo e in buone condizioni dal Boeing erano praticamente nulle: Ramesh era seduto al posto 11A del volo della Air India, nella parte anteriore dell’aereo e vicino ad una uscita di sicurezza. Secondo David Soucie, ex ispettore sulla sicurezza dell’Amministrazione federale dell’aviazione degli Stati Uniti, le probabilità di sopravvivere a un incidente quando si è seduti sopra al longarone dell’ala dell’aereo, ovvero la trave che corre lungo tutta l’ala, sono molto basse e per questo è “incredibilmente sorprendente” che Vishwash Kumar Ramesh sia uscito quasi illeso dal disastro di Ahmedabad.

“Trenta secondi dopo il decollo, si è sentito un forte rumore e poi l’aereo si è schiantato”, ha raccontato Ramesh all’Hindustan Times. “È successo tutto così in fretta. Quando mi sono rialzato, c’erano corpi tutti intorno a me. Avevo paura. Mi sono alzato e sono corso via, tra i pezzi di aereo. Poi qualcuno mi ha afferrato e mi ha messo su un’ambulanza verso l’ospedale”. Qui è stato ricoverato con ferite non gravi al petto, occhi e piedi, ma potrebbe essere dimesso nel giro di pochi giorni.

Non ha avuto la stessa fortuna il fratello maggiore Ajay, come Vishwash Kumar a bordo del Boeing ma seduto in un’altra fila: lui fa parte del lunghissimo elenco di morti nello schianto dell’aereo contro uno studentato distante poche centinaia di metri dall’aeroporto.

di: Redazione - 13 Giugno 2025

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