Smentito il Copasir

Scandalo Paragon, la società israeliana contro il governo Meloni: “Non ha voluto indagare su chi ha spiato Cancellato”

Cronaca - di Redazione

9 Giugno 2025 alle 12:14

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Francesco Cancellato e Luca Casarini
Francesco Cancellato e Luca Casarini

L’Italia e il suo governo “ha avuto un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista Francesco Cancellato ma non ha voluto utilizzarlo. Per questo abbiamo risolto i contratti in Italia”. Con un intervento durissimo Paragon Solution, la società di cybersecurity produttrice del software Graphite utilizzato per spiare il fondatore della Ong Mediterranea Luca Casarini, interviene a gamba tesa sullo scandalo intercettazioni ed in particolare sulla vicenda relativa al direttore di Fanpage.

La società si è affidata a dichiarazioni pubblicate dal quotidiano israeliano Haaretz per smentire la ricostruzione fornita dal rapporto del Copasir dei giorni scorsi: una relazione in cui il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, a proposito dello spionaggio ai danni di giornalisti e operatori umanitari, scriveva che la rescissione del contratto con la società che produce lo spyware Graphite era avvenuta su iniziativa dei servizi segreti italiani.

La versione della società israeliana è diversa: Paragon rivela infatti che “a seguito delle segnalazioni riguardanti il giornalista Cancellato, Paragon ha disconnesso i suoi sistemi da tutti i clienti in Italia”, con Graphite in uso all’Aise e all’Aisi dal 2023.

“L’azienda ha offerto sia al governo che al Parlamento italiano un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista in violazione della legge italiana e dei termini contrattuali. Poiché le autorità italiane hanno scelto di non procedere con questa soluzione, Paragon ha risolto i suoi contratti in Italia”, rivela l’azienda.

Nella relazione del Copasir emergeva che gli smartphone del fondatore di Mediterranea Luca Casarini, l’armatore Giuseppe Caccia e il portavoce di Refugees in Libya, David Yambio, erano sotto controllo dei servizi italiani “non in qualità di attivisti per i diritti umani” ma nell’ambito di altre operazioni, ovvero erano attenzionati per il ruolo della Ong nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo.

Quanto a Cancellato, il Copasir scriveva invece che “sulla base degli elementi acquisiti e dalle verifiche svolte dal Comitato risulta che questi non sia stato sottoposto ad alcun tipo di attenzione da parte dei servizi di informazione per la sicurezza italiani attraverso l’utilizzo dello spyware prodotto dalla società Paragon”.

L’accusa di Paragon nei confronti del governo è anche una sponda alle inchieste ancora in corso a Roma e Napoli, coordinate della Direzione nazionale antiterrorismo, sulle intercettazioni abusive. L’azienda israeliana fa infatti sapere di essere “pronta a fornire assistenza in qualsiasi indagine, qualora le autorità italiane ne facciano richiesta ufficiale”.

Dopo le accuse di Paragon Solution arriva il commento, durissimo, di Luca Casarini. “Il Copasir – accusa il fondatore di Mediterranea – nella sua relazione ha scritto cose non vere, dichiarando che lo spionaggio dei giornalisti non c’entra con Paragon e che non è possibile al momento accertare chi ha spiato Cancellato. Paragon sa bene chi è stato ad attivare il software militare per spiare i giornalisti, e proprio per questo ha deciso di interrompere i rapporti. Perché il Copasir non ha voluto accertarlo? Perché noi attivisti siamo stati spiati per 5 anni come fossimo terroristi e criminali? Perché il Copasir non ci ha mai convocato? Che fine hanno fatto i dossier prodotti su di noi dai servizi? In quella relazione che oggi si scopre anche edulcorata e inesatta sulla parte che riguarda Paragon, ci sono troppi buchi. Il Parlamento se ne occuperà oppure tutto ricadrà nel solito dimenticatoio italiano?”, conclude Casarini.

Una versione, quella fornita da Paragon Solution, che “fonti di intelligence” citate dall’Ansa smentiscono. Dai servizi viene fatto filtrare infatti che Aisi e Aise il 14 febbraio scorso assieme alla stessa Paragon “decisero di comune accordo la sospensione dell’uso dello spyware Graphite”. “Fra Agenzie di intelligence e Paragon in data 12 aprile 2025 si è poi pervenuti alla decisione di siglare il ‘documento che conclude le relazioni commerciali fra le parti, senza ulteriori richieste o incombenze’. Quindi, non vi è mai stata rescissione unilaterale a seguito di presunte condotte illegali delle Agenzie di intelligence italiane”, aggiungono le stesse fonti.

Quanto alle proposta di Paragon di fornire assistenza per le indagini, l’intelligence italiana “non ha ritenuto accettabile la proposta di Paragon di effettuare una verifica sui log di sistema delle piattaforme Graphite in uso ad Aise e Aisi, in quanto pratiche invasive, non verificabili nell’ampiezza, nei risultati e nel metodo e, pertanto, non conformi alle esigenze di sicurezza nazionale”.

di: Redazione - 9 Giugno 2025

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