I due delitti
Omicidio-suicidio a Cene e Castelvetrano, Elena Bemolli e Mary Bonanno uccise dai mariti: liti e “gelosia” dietro i femminicidi

Due omicidi-suicidi a distanza di poche ore ma a oltre 1500 chilometri di distanza, da Cene, in provincia di Bergamo, a Castelvetrano, a Trapani.
Vittime ancora una volta due donne, uccise dai rispettivi mariti che poi hanno scelto di farla finita. Maria Rita Bonanno, 50enne siciliana, e Elena Belloli, 52enne bergamasca, sono state uccise una ad ora di pranzo di venerdì e l’altra nel pomeriggio di giovedì 5 giugno.
Il femminicidio-suicidio di Cene
Elena Belloli viveva a Cene, nella bergamasca, col marito Rubens Bertocchi e i figli di 11 e 20 anni. Lei lavorava nello studio di un ingegnere del paese, lui dopo il Covid aveva visto la storica attività di famiglia, un alimentari, fallire. Poi erano arrivate le malattie, una dopo l’altra, che lo avevano segnato, anche se l’uomo era riuscito comunque a trovare un altro lavoro come custode.
Secondo le prime indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Clusone, nella vita della coppia si era insinuata la gelosia: Bertocchi era convinto che la moglie lo tradisse. Con una pistola regolarmente denunciata per uso sportivo giovedì pomeriggio l’uomo ha affrontato la moglie, uccidendola con l’arma. Subito dopo il 54enne ha inviato un messaggio ad un amico, raccontando quanto successo e annunciandogli di essere intenzionato a togliersi la vita: pochi istanti Bertocchi ha rivolto l’arma contro se stesso. L’allarme al 112 è stato dato da una vicina che ha sentito gli spari.
Il femminicidio-suicidio di Castelvetrano
Dalla provincia di Bergamo a quella di Trapani, dove poco prima dell’ora di pranzo di venerdì i carabinieri hanno scoperto all’interno di una palazzina a due piani in via IV aprile, nel centro di Castelvetrano, i corpi senza vita di Francesco Campagna e Maria Rita Bonanno,
Infermiere all’ospedale Villa Sofia di Palermo lui, assistente specialistico all’autonomia e alla comunicazione all’istituto DI Matteo di Castelvetrano lei, la coppia aveva tre figlie, di cui una che lavorava come il padre a Villa Sofia.
Stando a quanto ricostruito dalle prime indagini condotte dai carabinieri, Campagna avrebbe ucciso la moglie colpendola alla testa con una chiave inglese, trovata vicino al corpo di Maria Rita Bonanno, poi si sarebbe ucciso lanciandosi dal terrazzo.
Testimoni raccontano di una lite avvenuta poco prima dell’omicidio-suicidio, litigi tra i coniugi che sarebbero stati frequenti. Non risultano però, secondo i carabinieri, denunce o querela da parte di uno dei coniugi.