Voto col brivido
Germania, Merz eletto cancelliere alla seconda votazione con 325 preferenze dopo lo schiaffo del “fuoco amico”
Esteri - di Carmine Di Niro

La maggioranza al Bundestag era risicata, ma Friedrich Merz non si aspettava un voto simile. Il leader della CDU, l’Unione Cristiano Democratica e “promesso cancelliere” dopo il patto di Große Koalition siglato con l’SPD, i Socialdemocratici, non è riuscito ad ottenere la maggioranza parlamentare per diventare cancelliere nel voto del Bundestag di martedì 6 maggio nel primo voto tenuto questa mattina
Il KO di Merz nel primo voto
Il leader della CDU avrebbe dovuto ottenere almeno 316 voti, la maggioranza assoluta su 630 deputati: l’unione dei conservatori e dei socialdemocratici contava sulla carta su 328 voti, solamente 12 in più rispetto a quelli necessari. Nella votazione a scrutinio segreto però è arrivato lo sgambetto nei confronti del candidato cancelliere: i voti per lui sono stati 310, sei in meno della maggioranza richiesta, mentre i voti contrari sono stati 307, tre le astensioni ed un voto segnalato come “non valido”.
Il secondo voto e l’elezione di Merz
Il Bundestag aveva 14 giorni di tempo per eleggere un candidato: anche per il secondo voto è ancora necessaria una maggioranza assoluta mentre solo al terzo tentativo il leader della Cdu potrebbe essere eletto con una maggioranza relativa. Nel pomeriggio però la presidente del Bundestag Julia Kloeckner ha riaperto la seduta del Parlamento per una nuova votazione per l’elezione del cancelliere federale grazie ad un accordo tra i gruppi parlamentari di CDU, SOD, Verdi e della Linke. Anche in questo caso è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell’aula, vale a dire 316 voti.
Secondo scrutinio che, pur non cancellando l’onta del clamoroso KO subito stamattina, permette a Merz l’elezione a cancelliere. Il leader della CDU nella seconda sessione del Bundestag ha ottenuto 325 voti, con la “fronda” interna alla Große Koalition che è scesa a soli tre voti in meno rispetto ai 328 di cui dispongono sulla carta CDU ed SPD.
Uno scampato pericolo da una stretta di mano davanti all’assemblea tra il neoeletto Merz e il suo predecessore, l’ex cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz.
I franchi tiratori e i problemi interni di CDU e SPD
Non era mai accaduto prima che un cancelliere designato non fosse eletto dopo il successo dei negoziati di coalizione con le altre forze politiche. Merz è stato vittima di “fuoco amico”: diciotto parlamentari dell’Unione Cristiano Democratica e della SPD hanno votato contro l’elezione a cancelliere di Merz.
Voti che potrebbero mancare in particolare nella “vecchia guardia” socialdemocratica, insoddisfatta per il nuovo corso imposto da Lars Klingbeil al partito, che ha promosso volti nuovi provenienti dall’ex Germania dell’Est, ma anche dalla parte vicina agli Jusos, i “giovani socialisti”, fortemente contrari ad una riedizione della Große Koalition. Anche nella CDU prima del voto odierno c’era stata “maretta” all’interno del partito, con l’ala più conservatrice che da tempo spinge per normalizzare i rapporti con l’estrema destra di Alternative für Deutschland.
Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) dopo l’esito del prim voto si era affrettato a chiedere nuove elezioni parlamentari in Germania. “Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di governo. Merz dovrebbe dimettersi immediatamente e si dovrebbe aprire la strada a nuove elezioni nel nostro Paese”, aveva dichiarato Alice Weidel, co-leader del partito arrivato secondo alle elezioni parlamentari del 23 febbraio.