La senatrice

Liliana Segre: “Palestinesi e israeliani in trappola: Hamas mostruoso, Netanyahu fascistoide”

Sostiene la soluzione "due popoli, due Stati", due popoli "entrambi guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti che danno l’impressione di avere bisogno l’una dell’altra per restare in piedi"

Esteri - di Redazione Web

5 Maggio 2025 alle 11:37

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Senatrice Liliana Segre al Convegno Le vittime dell’odio, presso il Memoriale della Shoah – Milano, Lunedì 3 Marzo 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Conference The Victims of Hate, at the Shoah Memorial – Milan, Monday, March 3, 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)
Senatrice Liliana Segre al Convegno Le vittime dell’odio, presso il Memoriale della Shoah – Milano, Lunedì 3 Marzo 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Conference The Victims of Hate, at the Shoah Memorial – Milan, Monday, March 3, 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)

Per Liliana Segre “è chiaro che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza. Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele”. Alcuni estratti dell’intervista inedita che appare sul suo nuovo libro in uscita, Non posso e non voglio tacere. Riflessioni di una donna di pace (Solferino), sono stati pubblicati da Il Corriere della Sera.

Senatrice a vita, a 13 anni arrestata e deportata nel campo di concentramento nazista di Auschwitz, in Polonia. È stata anche molto criticata negli ultimi mesi. A settembre, a Milano, in una manifestazione contro il massacro in corso nella Striscia di Gaza erano comparsi alcuni cartelli che l’accusavano di essere un “agente sionista”. A metà novembre era stato anche vandalizzato un murales che la ritraeva a Milano.

Segre vede due popoli “in trappola, incapaci di liberarsi da una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda. Aggrava la situazione il fatto che entrambi siano guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti, tanto che per lungo tempo hanno dato, molto cinicamente, l’impressione di avere bisogno l’una dell’altra per restare in piedi. Trovo mostruoso il fanatismo teocratico e sanguinario di Hamas e delle altre fazioni terroristiche che hanno provocato la nuova guerra. Ma, senza con questo confondere un esecutivo democraticamente eletto con un gruppo terroristico, sento anche una profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele”.

Segre si è sempre dichiarata favorevole alla soluzione di “due popoli, due Stati”, ritiene che dopo la reazione del governo Neatanyahu agli attacchi del 7 ottobre si sia come stappata la violenza dell’antisemitismo prima strisciante e carsica. Le sue dichiarazioni avevano già fatto discutere a fine novembre, quando aveva dichiarato che sia Hamas che Tel Aviv si erano macchiati di crimini di guerra e contro l’umanità ma ribadiva come nel caso di Gaza non è corretto di parlare di genocidio.

“Hamas non è il popolo palestinese, non fa gli interessi del popolo palestinese e non si batte per dare ai palestinesi la possibilità di autodeterminarsi in uno Stato. Vuole la distruzione di Israele e lo stesso vale per il regime degli ayatollah iraniani, sciiti, al quale non interessa nulla dei palestinesi, sunniti, ma li strumentalizza al solo scopo di combattere quella che chiama ‘entità sionista’. Israele ha commesso molti e gravi errori nei confronti dei palestinesi, anche prima del 7 ottobre 2023, ma il ritiro completo di esercito e coloni israeliani da Gaza nel 2005 aveva aperto una possibilità che non andava sprecata. Come invece è accaduto con la cruenta presa del potere da parte di Hamas nel 2006 e la proclamazione della ‘guerra eterna’ contro Israele”.

5 Maggio 2025

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