Il libro

Almeno un universo dove essere felici: “Negli Universi”, il romanzo fantascientifico d’esordio di Emet North

Raffi è una “ragazza della NASA” alla ricerca della materia oscura. "Cara Britt, un professore mi ha detto che ci sono cose nell’universo che si possono trovare solo distogliendone lo sguardo. Sto cercando di immaginare nuove possibilità". Romanzo queer, dei multiversi, che si interroga sul tempo e sullo spazio

Cultura - di Antonio Lamorte

24 Aprile 2025 alle 17:38

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Le copertine della versione italiana e inglese di “Negli universi”
Le copertine della versione italiana e inglese di “Negli universi”

Ci sono molti modi per andare avanti, immaginarsi un futuro. Ci sarebbero molti mondi anche, per immaginare un altro finale, cliffhanger esauditi in hype e sostanza, aspirazioni e talenti impiegati al massimo o sprecati straordinariamente, sembra dirci e raccontare Negli universi, romanzo d’esordio di Emeth Norh, tradotto in italiano da Chiara Reali per i tipi di Mercurio. Romanzo d’esordio che sbrilluccica di interrogativi, che freme per i buchi neri che portano altrove nello spazio tempo. È un oggetto fantascientifico, pieno passaggi verso altri multiversi, che rammenta come non sempre e solo immaginando un futuro il presente diventa sopportabile.

North ha lavorato in un laboratorio di Cosmologia osservativa con una borsa di studio della Nasa e ha condotto ricerche sull’algebra di Lie. Ha insegnato snowboard in Montana, fatto da addestratrice di cavalli, scritto una tesi sull’interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica. Non ha una residenza fissa, ha vissuto in una decina degli Stati Uniti. A dargli l’idea della struttura – la vera invenzione, ragione d’esistere di questo romanzo – il suo agente che gli suggerì di riflettere sulle connessioni, su storie e protagonisti come versioni di un universo parallelo. “A cosa servono infinite possibilità se ogni singolo giorno sembra impossibile?”.

Per il The New York Times, Negli universi è tra i migliori romanzi fantasy e fantascientifici del 2024. “Sapevo come funzionavano queste storie, la vita pianificata come un teorema di matematica, in cui ogni momento porta a quello successivo in una catena di ineluttabilità, come volevasi dimostrare. Ma la verità è che il tempo non è né un fiume né una freccia. È una dimensione, e le nostre vite si espandono al suo interno, ciascuno di noi in una forma quadridimensionale che prende un minuscolo spazio nell’universo. Tutti i momenti esistono contemporaneamente e per sempre”.

 

 

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Raffi è una “ragazza della NASA” alla ricerca della materia oscura. Si innamora di una scultrice, Britt. Si sono quasi incontrati da bambini ma non l’ha salutata, non ne ha avuto il coraggio. Se l’avesse avuto sarebbe andata diversamente, tutto diversamente. “Cara Britt – le parole che pensa ma che non avrà il coraggio di scriverle prima di lasciare tutto e partire per questo viaggio interstellare – sto studiando il modo in cui gli universi si ramificano e si spezzano, per cercare di capire se la coscienza individuale possa scivolare come una goccia d’acqua da un ramo a quello successivo. Cara Britt, sto cercando di immaginare nuove possibilità. Cara Britt, forse in qualche universo ti ho salutata. Cara Britt, un professore una volta mi ha detto che ci sono cose nell’universo che si possono trovare solo distogliendone lo sguardo. Non è una cosa bellissima da dire, bellissima e assurda?”.

Gli stessi personaggi chiave vivono vite diverse in diverse dimensioni. C’è il multiverso della lesbicona a cavallo, della porta in faccia, quello post-apocalittico popolato da orsi grizzly famelici, della madre orda d’api, della stanza-rifugio, della persona rotta dalla disabilità, dei castelli nella sabbia. “Indipendentemente dall’universo in cui si trovano – ha detto l’autrice in un’intervista a Publishers Weekly – è possibile trovare un modo per renderlo l’universo in cui desiderano essere. Era davvero importante per me, nel capitolo finale, che fosse per molti versi il peggior mondo possibile. E pensare, okay, anche in questo mondo, come si arriva a un posto in cui si desidera essere, dove ne vale la pena per il tipo di vita e di comunità che ci si è creati?”

È un romanzo queer, di rovesciamento, di  conoscenza di sé stessi oltre i modelli. È un libro che si interroga sul tempo e sullo spazio: e quindi su tutto. È un viaggio alternativo, caleidoscopico, psichedelico alla ricerca di un posto nel mondo sul ritmo di una scrittura brillante, capace di viaggiare sul pelo dell’acqua nelle faccende quotidiane prima di scendere in profondità, non esente da passaggi macchinosi, altri piuttosto verbosi e ridondanti. È naturale e straniante come la Raffi di quella prima scelta e pretesto narrativo arrivi in fondo tracciando un credibile processo di formazione.

 

 

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24 Aprile 2025

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