L'ennesimo suicidio in carcere
Detenuto 40enne si impicca alla porta della cella a Rebibbia: aveva problemi psichici
Dopo che l'uomo si è tolto la vita, altri reclusi hanno protestato: il sistema penitenziario italiano è al collasso
Cronaca - di Redazione Web

“Un detenuto italiano, di circa 40 anni, con problemi psichici, si è suicidato nella serata di ieri nel carcere di Rebibbia-Roma impiccandosi alla porta aperta della cella. Dopo la sua morte i detenuti hanno inscenato proteste danneggiando la sala infermeria“. Lo fa sapere con una nota Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP aggiungendo che si tratta “del 29esimo suicidio dall’inizio dell’anno“.
Detenuto 40enne si impicca alla porta della cella: aveva problemi psichici
Secondo il sindacalista “cresce il numero dei suicidi di detenuti con problemi mentali. L’aumento nel giro di un paio di anni è del 40%. Si tratta di persone che non avrebbero dovuto trovarsi in istituti penitenziati ma in strutture socio-sanitarieassistenziali specializzate. Purtroppo dopo la chiusura dei cosiddetti manicomi Giudiziari e l’introduzione delle Rems la situazione si è aggravata perché i posti disponibili nelle Rems sono insufficienti, l’attesa per il trasferimento dal carcere è molto lunga e non sono stati attuati protocolli di collaborazione tra sanità e giustizia, alla base dello sviluppo di prassi ancora non generalizzate ma in molte realtà assai proficue per l’assistenza ai detenuti con problemi psichici“.
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L’ennesimo suicidio in carcere
“Come sindacato – ricorda – abbiamo da tempo proposto l’apertura di uno Sportello di aiuto psicologico in ogni struttura e la promozione di attività sociali e lavorative oltre a corsi di formazione e di lingua per gli extracomunitari“.