La sorella del cantautore
Rino Gaetano non amava ‘Gianna’: “Troppo simile a ‘Berta filava’, rifiutò un posto alla Banca d’Italia”
Ricordi e aneddoti di Anna Gaetano, sorella del genio istrionico scomparso in un tragico incidente sulla Nomentana e mai dimenticato. "Era l'essere umano più umano che esiste"
News - di Redazione Web

Rino Gaetano non amava Gianna, la sua canzone più nota e ancora oggi cantata a memoria da generazioni di italiani. Lo ha raccontato in un’intervista a Il Corriere della Sera Anna Gaetano, sorella del cantautore, che ha ripercorso aneddoti e ricordi di una personalità unica. “Era l’essere umano più umano che esiste”, ha detto la donna. Oggi Gaetano avrebbe 74 anni. “Certo che me lo immagino. Sempre snello, alto, sveglio, sempre lui, Rino”.
Anna Gaetano ha 80 anni, è l’unica sorella del cantautore morto in un tragico incidente a Roma, sulla Nomentana il 2 giugno del 1981, a 30 anni e 8 mesi. Tra i più geniali e istrionici, a tratti anche incompreso, cantautori nella storia della musica leggera in Italia, Gaetano ha scritto centinaia di canzoni, sei album in studio incisi e pubblicati, altre canzoni rivelate soltanto dopo la morte e in anni recenti, dopo una sorprendente riscoperta.
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La sorella ha raccontato dell’infanzia difficile e di quando il fratello rifiutò un posto alla Banca d’Italia che gli aveva trovato la madre. “Rino promise: ‘Se non ho successo, alla fine ci vado'”. E alla fine non ci andò. Ancora memorabile quell’esibizione al Festival di Sanremo del 1978, rimasta nella storia, quando arrivò terzo e fu il primo a cantare la parola “sesso” alla kermesse. Non amava Gianna però, “gli sembrava troppo simile a Berta filava“, l’avrebbe scritta proprio per la sorella. “Si doveva chiamare Anna, ma suonava male. Gli dissi: ‘Hai scritto una canzone per zia Maria, una per zia Rosina — la sorella di papà, che ha 99 anni e vive in Australia — , ora tocca a me'”.
Una morte drammatica, a tratti anche grottesca, considerando che in La ballata di Renzo, canzone scritta agli esordi, aveva quasi descritto la sua fine: quella di un uomo coinvolto in un incidente e morto perché rimbalzato da un ospedale a un altro poiché non c’era posto. Anna Gaetano ha ricordato quella tragica fine: “Quella mattina mamma mi telefonò alle 5. ‘Corri che Rino ha avuto un incidente con la macchina. Non è niente di grave, si è rotto la gamba e il braccio”. “Menomale”, pensai. “Quelli si mettono a posto’. Poi però mi spiegò che i poliziotti erano andati a casa ad avvisarla e quello mi sembrò un brutto segno”.