Il delitto di Garlasco
Alberto Stasi, ok alla semilibertà dal Tribunale di Sorveglianza di Milano: “Riconosciuta la mia correttezza”

Alberto Stasi ha ottenuto la semilibertà. È questa la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano nei confronti del 41enne condannato in definitiva nel 2015 a 16 anni per l’omicidio dell’allora fidanzata Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco.
Stasi potrà stare fuori dal carcere parte del giorno, non solo per lavorare ma anche per attività di reinserimento sociale, e dovrà tornare la sera nel carcere milanese di Bollate.
I giudici hanno concesso la semilibertà a Stasi “con il prosieguo dell’attività lavorativa già in corso (lavora come contabile, ndr) e l’appoggio abitativo presso lo zio”, si legge nelle motivazioni della decisione del collegio formato dai giudici Federica Gentile e Maria Paola Caffarena, più due esperti
Sul regime di semilibertà la Procura Generale aveva fornito parere negativo perché Stasi aveva rilasciato il 30 marzo scorso un’intervista alla trasmissione Mediaset “Le Iene” durante un permesso premio dal carcere di Bollate, senza chiedere un’autorizzazione specifica su quello che è poi andato in onda in tv.
Secondo i giudici invece “con riferimento ai rilievi del procuratore generale (…) si osserva che il provvedimento concessivo del beneficio non imponeva al detenuto alcun divieto espresso di avere rapporti con i giornalisti“, si legge nel provvedimento. “Si osserva quindi che, a prescindere da ogni diversa valutazione circa la possibilità da parte del permessante di intrattenere rapporti con la stampa,considerato il tenore pacato dell’intervista- scrivono ancora i giudici di sorveglianza –, ritiene il collegio che tale comportamento, se valutato nel contesto di un percorso carcerario connotato dal rigoroso e costante rispetto delle regole, anche nel corso dei benefici penitenziari concessi (grazie ai quali già usufruisce di considerevoli spazi di libertà) non sia idoneo ad inficiare gli esiti della relazione di osservazione”.
“Apprezzo molto il fatto che il tribunale abbia riconosciuto la mia correttezza. Sono felice di poter condividere questo passo con la mia famiglia e le persone che in tutti questi anni mi sono state vicine”, sono le parole che Alberto Stasi ha pronunciato al telefono al suo avvocato Giada Bocellari, che lo difende assieme al collega Antonio De Rensis.
A Stasi, ex bocconiano in carcere da ormai dieci anni, sulla carta mancano ormai solo 4 anni e pochi mesi per finire di scontare la pena: tra non molto potrà chiedere anche un’altra misura alternativa alla detenzione, l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Semilibertà per Stasi che arriva ad un mese dalla clamorosa riapertura delle indagini per il delitto della 26enne Chiara, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco: nel registro degli indagati è stato iscritto Andrea Sempio, all’epoca dei fatti 18enne amico di Marco, fratello della vittima.