La guerra
Hamas definisce “manipolate” le proteste dei palestinesi a Gaza, Israele uccide il portavoce in un attacco a Jabalia
Le prime manifestazioni scoppiate a Beit Lahia. Oltre 50mila i morti dall'inizio della guerra,142mila gli sfollati in una settimana. L'ONU: "Bombardamenti devastanti"
Esteri - di Redazione Web

Ucciso a Gaza il portavoce di Hamas, Abdul Latif al-Qanou. A farlo sapere il gruppo islamista tramite Telegram. “Gli attacchi dell’occupazione contro i leader e i portavoce del movimento non spezzeranno la nostra determinazione, ma piuttosto rafforzeranno la nostra volontà di proseguire il cammino verso la liberazione della terra e dei luoghi sacri”, si legge nella nota del gruppo islamista terrorista. Oltre 50mila i morti dall’esplosione del conflitto stando ai dati del ministero Sanità della Striscia controllato da Hamas.
L’attacco aereo in cui è morto il portavoce ha colpito un negozio in cui l’uomo si trovava a Jabalia, nel nord della Striscia. Secondo fonti mediche citate da Al-Aqsa Television, emittente affiliata ad Hamas, anche altre persone sono state uccise nel raid. Secondo il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas, almeno 860 persone sono morte nella Striscia dalla ripresa dei raid nell’enclave palestinese. Almeno 38 i palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore.
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Gli attacchi nella Striscia sono ripresi dopo quasi due mesi di tregua. “Bombardamenti senza sosta e ordini giornalieri di evacuazione stanno avendo un impatto devastante sull’intera popolazione di più di due milioni di persone”, ha detto il portavoce nelle Nazioni Unite nel bollettino quotidiano. Per l’agenzia per gli Affari Umanitari “lo spazio di sopravvivenza delle famiglie si sta restringendo” e “un altro ordine di evacuazione ha raggiunto i quartieri di Gaza, in seguito a razzi sparati da gruppi armati palestinesi. Quest’ordine riguarda il 17 per cento di Gaza, circa 61 chilometri quadrati”. Circa 142mila persone sono state sfollate in appena una settimana, secondo l’ONU il numero è destinato ad aumentare.
Hamas smentisce le proteste che negli scorsi giorni sono esplose a Gaza proprio contro l’organizzazione. “Fuori Hamas”, uno degli slogan scanditi alle manifestazioni. Per l’organizzazione “c’è chi sta cercando di manipolarle queste manifestazioni spontanee a beneficio dell’occupazione”. L’alto funzionario Basem Naim ha dichiarato al canale televisivo qatariota Al-Araby che “ci si aspettano manifestazioni da parte di persone che affrontano lo sterminio, contro la guerra e la distruzione. La gente chiede di fermare l’aggressione, ma il nemico e altri partiti con programmi politici stanno manipolando le proteste spontanee per servire i programmi dell’occupazione e stanno cercando di presentarle come se i dimostranti fossero contro la resistenza”.
Come si riportava in un articolo de L’Unità, “sotto le bombe. Tra le macerie. Trovano la forza e il coraggio per manifestare. Contro chi li usa come carne da macello in una guerra infinita […] ‘via via via, Hamas via da Gaza’ urla il fiume di persone che tra rabbia e dolore ha marciato tra le macerie di quello che resta della Striscia e ancora ‘Hamas ha venduto Gaza’. ‘No alla guerra, no ad Hamas’, recitano alcuni cartelli, ‘i bambini di Gaza vogliono vivere’, ‘il sangue dei nostri figli non è a buon mercato’, ‘basta con gli sfollati e i senzatetto’, ‘vogliamo vivere in pace e sicurezza’. La prima manifestazione è partita a Beit Lahia”.