La lettera del Pontefice
L’appello per la pace di Papa Francesco dall’ospedale: “Disarmiamo la Terra, la guerra devasta comunità e ambiente”

“Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra”. Mentre l’Europa si prepara a riamarsi, a spendere fino a 800 miliardi di euro per dare seguito al piano proposta dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, l’unica voce che si alza contro la furia bellicista è quella di Papa Francesco.
Ricoverato dal 14 febbraio scorso al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, con le terapie farmacologiche che dopo oltre un mese iniziano ad arginare la polmonite bilaterale che lo ha colpito, provocandogli più crisi respiratorie e anche una insufficienza renale, il Pontefice argentino non smette di far sentire la propria voce in favore della pace.
Francesco lo fa con una lettera inviata al Corriere della Sera e al suo direttore, Luciano Fontana, che si era rivolto al Papa chiedendogli di intervenire con un suo appello per la comunità internazionale e per le popolazioni ancora martoriate dalla guerra, sottolineando le parole del Pontefice di condanna degli “schemi di guerra”.
La risposta è arrivata con una missiva datata 14 marzo e pubblicata oggi dal quotidiano di via Solferino, in cui Papa Francesco rimarca come in questo suo periodo di malattia “la guerra appare ancora più assurda”.
Parlando della situazione, della lunga degenza in ospedale, Francesco racconta come “la fragilità umana ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide. Forse per questo tendiamo così spesso a negare i limiti e a sfuggire le persone fragili e ferite: hanno il potere di mettere in discussione la direzione che abbiamo scelto, come singoli e come comunità”.
Rivolgendosi poi al direttore Fontana il Pontefice fa il suo appello a tutti coloro che lavorano nel mondo dell’informazione a “sentire tutta l’importanza delle parole”. “Non sono mai soltanto parole – scrive il Papa -: sono fatti che costruiscono gli ambienti umani. Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”.
Secondo il Papa “mentre la guerra non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità. Le religioni, inoltre, possono attingere alle spiritualità dei popoli per riaccendere il desiderio della fratellanza e della giustizia, la speranza della pace. Tutto questo chiede impegno, lavoro, silenzio, parole. Sentiamoci uniti in questo sforzo, che la Grazia celeste non cesserà di ispirare e accompagnare”, conclude Francesco nella sua lettera.