Capitale della cultura 2027
Appunti per Pordenone Capitale della Cultura 2027
Le tue e quelle dei territori vicini, adagiata come sei tra il mare e i monti, a poca distanza dai luoghi della Grande Guerra e da confini importanti che, se non gli uomini, la cultura ha sempre superato senza ostacoli. Buon vento, Pordenone.
Cultura - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

Cara Pordenone che sarai Capitale Italiana della Cultura del 2027, ti faccio i complimenti. Siamo lontani, ma ugualmente sentirò rappresentata, attraverso i tuoi luoghi, la cultura dell’intero Paese. Spero tu voglia accogliere, insieme agli auguri di un lontano abitante siciliano, anche qualche modesto consiglio. Hai quasi due anni a disposizione per preparare il grande evento cui ti sei candidata: inizia subito a farlo, affinché già l’anno prossimo – dodici mesi prima dall’inaugurazione – ne avvertano il profumo e l’opportunità soprattutto i tuoi cittadini: gli altri, gli ospiti, saranno così meglio attesi ed accolti.
Non basterà l’anno della Capitale a cambiare le tue sembianze (non è quel che vuoi, del resto), né a rimuovere eventuali ritardi e carenze. Se mai ci fossero, comunque, prova a darne ragione, piuttosto che nasconderli. Un passo necessario sarà la costituzione dell’Ente organizzatore: scegline bene i dirigenti, al di là delle appartenenze, assicurandoti che sappiano esprimere competenze non solo in campo culturale, ma anche in quello contabile-amministrativo. Una volta nominati, affida loro piena discrezionalità nella scelta degli eventi e la massima autonomia finanziaria, raccomandando che non soltanto il 2027 è in gioco, ma anche gli anni a venire.
Avrai certamente nel cuore iniziative che Pordenone conduce da sempre: potrai, in questa occasione, impreziosirle, ma (mi raccomando) non farne il cuore del programma: hai tante risorse, molte iniziative da inventare e potrai sperimentare una chimica che, sono certo, stupirà anche te. Metti, dunque, in campo tutte le risorse – le tue e quelle dei territori vicini, adagiata come sei tra il mare e i monti, a poca distanza dai luoghi della Grande Guerra e da confini importanti che, se non gli uomini, la cultura ha sempre superato senza ostacoli. Buon vento, Pordenone.