La tutela dei residenti e la presunta ordinanza della discordia

Movida selvaggia, linea dura del Comune di Napoli contro l’asporto ma l’assessorato alle Attività Produttive smentisce

Ci sarebbe stato un incontro lo scorso 6 marzo tra l'Assessore Teresa Armato, i dirigenti del Suap e i rappresentanti di Confcommercio e Aicast per discutere un nuovo provvedimento: vietata dalle 22 la vendita di bevande che saranno poi consumate all'esterno dei locali e stop dalla mezzanotte al servizio ai tavoli. Ma da Palazzo San Giacomo è stato smentito sia che ci sia stata questa riunione, sia che sia pronto un provvedimento del genere

Cronaca - di Andrea Aversa

11 Marzo 2025 alle 14:12

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Movida selvaggia, linea dura del Comune di Napoli contro l’asporto ma l’assessorato alle Attività Produttive smentisce

Tutelare i cittadini conducendo una battaglia contro la movida selvaggia. Sarebbe questo l’obiettivo principale del Comune di Napoli, rispetto a un tema – quello del ‘rapporto’ tra le esigenze dei residenti e quelle dei gestori dei locali – da anni protagonista delle cronache locali. Per farlo l’amministrazione di casa a Palazzo San Giacomo avrebbe pensato a un nuovo provvedimento che prenderebbe di mira l’asporto delle bevande e non solo. Nello specifico, secondo quanto appreso da l’Unità, lo scorso 6 marzo si sarebbe tenuto un incontro tra l’assessore alle Attività Produttive Teresa Armato, i dirigenti dello Sportello unico per le attività produttive (Suap) e gli esponenti di Confcommercio e Aicast.

Lotta alla movida selvaggia: i divieti d’asporto ipotizzati dal Comune di Napoli

Durante questa riunione, l’assessore avrebbe annunciato ai rappresentati delle categorie di commercio, la possibilità dell’approvazione di una nuova norma: vietare l’asporto di bibite e drink a partire dalle ore 22 e disporre lo stop del servizio ai tavoli a partire dalla mezzanotte. Non abbiamo altri dettagli in merito a tale ordinanza, ad esempio entro quanto partirebbe l’iter legislativo per la sua approvazione e da quando entrerebbe in vigore. Il motivo di questa decisione sarebbe quello di limitare i ‘rumori antropici‘, ovvero il ‘caos sonoro’ causato dal brusio e dalle voci delle persone che consumano bevande all’esterno dei locali. Di sicuro si tratterebbe di una legge che rivoluzionerebbe le attività economiche di coloro che lavorano nel settore. Se tale provvedimento dovesse vedere la luce, non sarebbe ben accolto sia dai gestori dei bar che dalle associazioni di categoria che li rappresentano.

La smentita dell’assessorato alle Attività Produttive

Tuttavia, l’assessorato alle Attività Produttive, da noi contattato, ha smentito tutto: sia che sia pronta una norma del genere sia che sul tema si sia svolto un incontro a inizio mese. Di certo, il 2025 non è iniziato nel migliore dei modi per il Comune di Napoli. Infatti, lo scorso 20 gennaio il Tribunale ha stabilito che dieci residenti del centro storico, zona piazza Bellini, dovranno essere risarciti dall’amministrazione con 230mila euro per ‘disturbo della quiete‘. Il giudice che nella sentenza aveva anche raccomandato Palazzo San Giacomo di ‘predisporre un servizio di vigilanza con l’impiego di agenti comunali‘, aveva accolto in ambito civile la causa intentata nel lontano 2018 dai cittadini usciti poi vincitori. Tutto ciò in attesa dell’esito del ricorso effettuato successivamente dal Comune, iniziativa legale motivata dal fatto che già dal 2023 l’amministrazione, ‘ha messo in campo una serie di azioni a tutela della vivibilità cittadina‘.

11 Marzo 2025

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