Guerra anche diplomatica
Mosca espelle due diplomatici britannici per spionaggio, guerra “ibrida” tra Cremlino e Londra per il sostegno a Kiev

La guerra “ibrida” tra il Cremlino e l’Occidente non si ferma. L’Fsb, il servizio d’intelligence di Mosca erede del Kgb sovietico, ha annunciato l’espulsione di due diplomatici del Regno Unito accusati di “spionaggio“.
Le due persone espulse sono il secondo segretario dell’ambasciata e del marito del primo segretario, che dovranno lasciare la Russia “entro due settimane”. I servizi russi hanno comunicato di aver “scoperto prove che questi diplomatici stavano portando avanti attività di sovversione e di intelligence che minacciano la sicurezza della Federazione Russa”, con la decisione comunicata a un rappresentante dell’ambasciata britannica a Mosca convocato al ministero degli Esteri.
Sulla questione è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Le nostre agenzie di intelligence stanno facendo il loro lavoro, garantendo la sicurezza della Federazione Russa. Tutto ciò che deve essere fatto viene fatto”, ha detto Peskov ai giornalisti, commentando le espulsioni.
Non è la prima volta che si verifica un episodio simile. Lo scorso settembre 2024 erano stati espulsi, sempre con l’accusa di spionaggio, sei impiegati del dipartimento politico dell’ambasciata britannica, mentre alla fine di novembre la stessa decisione era stata presa nei confronti del secondo segretario della sede diplomatica.
Non si è fatta attendere la replica di Londra, col governo inglese di Keir Starmer, che con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca è ormai in prima linea nel sostegno alla causa ucraina, che ha definito “calunniose e infondate” le accuse mosse da Mosca nei confronti dei suoi diplomatici, come si legge in una nota del Foreign Office.