Aveva 86 anni

È morto Bruno Pizzul: addio a “The Voice” dello sport per gli italiani, quello stile inconfondibile e le sue Notti Magiche

Un infortunio al ginocchio compromise la sua carriera da calciatore, entrò in Rai nel 1969 e dal 1986 divenne la voce della Nazionale di calcio. "Tutto molto bello". Era tornato a vivere in Friuli, la sua terra

News - di Redazione Web

5 Marzo 2025 alle 10:20

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foto Fabio Ferrari – LaPresse 19 07 2012 Sappada, Belluno ( Italia ) sport Torino Fc – Ritiro estivo 2012-2013 – Torino Fc vs Sappada – Partita Amichevole. nella foto:Bruno Pizzul photo Fabio Ferrari – LaPresse 19 07 2012 Sappada, Belluno ( Italy ) sport Torino fc – Summer camp – Torino Fc vs Sappada – Friendly match. in the pic:Bruno Pizzul
foto Fabio Ferrari – LaPresse 19 07 2012 Sappada, Belluno ( Italia ) sport Torino Fc – Ritiro estivo 2012-2013 – Torino Fc vs Sappada – Partita Amichevole. nella foto:Bruno Pizzul photo Fabio Ferrari – LaPresse 19 07 2012 Sappada, Belluno ( Italy ) sport Torino fc – Summer camp – Torino Fc vs Sappada – Friendly match. in the pic:Bruno Pizzul

Addio a quella che per gli italiani è stata “la voce” dello sport: Bruno Pizzul imitato, emulato, amato da tutti, consacrato definitivamente dalle “Notti Magiche” del Mondiale di calcio del 1990 che si giocò in Italia. Ha raccontato cinque campionati del mondo e quattro Europei. È morto a 86 anni, nell’ospedale di Gorizia dov’era ricoverato. Aveva continuato a lavorare fino agli ultimi anni, per la Rai e anche per la piattaforma streaming DAZN, dopo che nei decenni era diventato a tutti gli effetti un personaggio della cultura popolare italiana. È stato The Voice della Nazionale italiana.

Ha fatto scuola il suo stile composto, garbato, preciso. È diventata iconica la sua voce così particolare, inconfondibile. “Tutto molto bello”, una della sue frasi più tipiche. “I telecronisti di oggi, che sono tutti bravi, quando fanno telecronache dovrebbero parlare meno, c’è una ridondanza lessicale che potrebbe anche apparire eccessiva. Ogni tanto mi addormento anche durante le partite, alla mia età può succedere. Poi in studio sono diventati quasi degli attori mentre parlano di calcio”, aveva detto in una delle sue ultime interviste al programma radiofonico Un giorno da pecora.

Avrebbe compiuto 87 anni sabato 8 marzo, lui che era nato nel 1938 a Udine e che venne assunto in Rai nel 1969. Prima però era stato un buon calciatore, cresciuto nella squadra parrocchiale di Cormons, la Cormonese, e nella Pro Gorizia, alternò studio e attività agonistica prima di approdare al Catania, nell’Ischia, nell’Udinese e nel Sassari Torres. La sua carriera si interruppe a causa di un infortunio al ginocchio. Si laureò in Giurisprudenza e insegnò alle scuole medie prima dell’assunzione alla Rai. La prima partita che commentò: Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia. Cominciò dal 16esimo minuto, perché arrivò in ritardo.

Era sempre lui a commentare la finale della Coppa dei Campioni del maggio 1985 tra Juventus e Liverpool, la partita della strage dell’Heysel. “È stata la telecronaca che non avrei mai voluto fare. Non tanto per un discorso di difficoltà di comunicazione giornalistica, ma perché ho dovuto raccontare delle cose che non sono accettabili proprio a livello umano”. Dal Mondiale in Messico nel 1986 divenne la voce della Nazionale. Il suo rimpianto restò per sempre quello di non esser riuscito a commentare un trionfo dell’Italia. Ha condotto Domenica Sprint e la Domenica Sportiva. L’ultima partita della Nazionale che ha commentato è stata Italia-Slovenia, giocata a Trieste, nell’agosto del 2002 (0-1).

Oltre al calcio ha raccontato il canottaggio, il pugilato, il ciclismo, il tennis da tavolo, l’ippica, le bocce e la navigazione in barca a vela. Si era dato anche al cinema, in virtù della grande notorietà e familiarità acquisita presso gli italiani. Ha interpretato sé stesso nel film comico del 1974 L’arbitro, diretto da Luigi Filippo D’Amico, con Lando Buzzanca e Joan Collins, e ha avuto un piccolo ruolo nella pellicola Fantozzi – Il ritorno (1996) con Paolo Villaggio. È stato voce narrante e doppiatore di San Gennaro nel film dei Ditelo voi Ventitré, è comparso in un piccolo cameo nel film Box Office 3D – Il film dei film di Ezio Greggio e ha prestato la voce a un cronista sportivo nell’adattamento italiano del film Pelé. Pizzul ha avuto tre figli con la moglie Maria, Fabio Pizzul ha seguito le orme del padre nel giornalismo prima di dedicarsi alla politica. Non aveva mai preso la patente. Era tornato negli ultimi anni a vivere in Friuli, la sua terra.

5 Marzo 2025

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