Australia

Salvò 2 milioni e mezzo di bambini: addio a James Harrison, il donatore famoso come “braccio d’oro”

Nel suo plasma si trovava il raro l'Anti-D, utilizzato per produrre farmaci somministrati alle madri incinte il cui sangue può attaccare i feti. È stato a lungo il recordman di plasma sanguigno donato

News - di Redazione Web

3 Marzo 2025 alle 18:09

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FOTO DA PIXABAY
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James Harrison ha salvato la vita di circa due milioni e mezzo di bambini: era conosciuto come “braccio d’oro“, uno dei donatori di sangue più prolifici al mondo. Il suo sangue conteneva il raro anticorpo Anti-D, utilizzato per produrre farmaci somministrati alle madri incinte e prevenire gravi minacce ai feti. Fino al 2022, quando è stato superato da un uomo negli Stati Uniti, ha detenuto dal 2005 il record mondiale per la maggior quantità di plasma sanguigno donato.

La notizia della morte è stata resta nota dalla famiglia. Harrison aveva 88 anni. È morto nel sonno in una casa di cura nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, lo scorso 17 febbraio. Aveva deciso di diventare donatore a 14 anni, dopo aver ricevuto delle trasfusioni dopo un importante intervento chirurgico al torace. Cominciò a donare a 18 anni e ha continuato a farlo ogni due settimane fino agli 81 anni. Anche l’Australian Red Cross Blood Service gli ha reso omaggio.

Le vaccinazioni anti-D proteggono i feti da una malattia del sangue mortale chiamata malattia emolitica del feto e del neonato, o HDFN: è una condizione che si verifica durante la gravidanza, quando i globuli rossi della madre sono incompatibili con quelli del bambino in crescita. Quest’ultimo può essere gravemente danneggiato, si può causare un’anemia, insufficienza cardiaca e morte se il sistema immunitario della madre vede le cellule del sangue del bambino come una minaccia e produce anticorpi per attaccarle.

Prima che negli anni ’60 venissero sviluppati gli interventi anti-D, un bambino su due cui veniva diagnosticata la MEFN moriva. Non è chiaro perché il sangue di Harrison fosse così ricco di anti-D, secondo alcune ipotesi proprio per le copiose trasfusioni ricevute a 14 anni. “Diceva sempre che non faceva male e che la vita che salvavi poteva essere la tua”, ha detto a BBC la figlia Tracey Mellowship parlando del padre “molto orgoglioso di aver salvato così tante vite, senza alcun costo o sofferenza. Era felice di sapere che tante famiglie come la nostra esistevano grazie alla sua gentilezza”.

3 Marzo 2025

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