La leggenda dell'heavy metal
Il Canto del cigno del Principe delle Tenebre Tutti in piedi per salutare Ozzy
A Birmingham, il 5 luglio il leader dei Black Sabbath salirà l’ultima volta sul palco insieme alla sua storica band, prima che il Parkinson possa comprometterne definitivamente la possibilità di suonare e cantare. Da non perdere
Spettacoli - di Graziella Balestrieri

Birmingham 5 luglio 2025, sarà una data storica, storica sotto il profilo sia umano e sopra ogni cosa sotto il profilo musicale: si riuniscono i Black Sabbath, e si riuniscono per quella che era la formazione originale: (Il Principe delle tenebre) Ozzy Osbourne, Tony Iommi alle chitarre, Geeze Butler al basso, e Bill Ward alla batteria. Ma Ozzy Osbourne è malato, è malato da tempo, Ozzy ha il Parkinson e questo lo ha portato a ritirarsi prima dai palcoscenici, senza contare tutte le volte che si è “ritirato” per i suoi abusi di droga e alcol.
La malattia non dà più possibilità di rimandare, Ozzy ha 77 anni, si appoggia ad un bastone per camminare e da tempo ormai non nasconde le sue difficoltà, in fondo perché dovrebbe farlo? Perché un uomo con la sua storia, con il suo carisma, la sua irrefrenabile ironia e la sua fama avrebbe dovuto nascondere la sua malattia? No, Ozzy ha una famiglia che lo ama da sempre, la moglie in primis, suo vero bastone e colei che gli ha restituito il senso della vita, i figli, i nipoti ora, Ozzy non ha bisogno di nascondersi. Di nascondersi invece avrebbero bisogno i cosiddetti leoni da tastiera, che leoni non sono, ma conigli da tastiera, persone che non hanno a cuore lo stato d’animo e non riescono invece a capire quanto sia importante che Ozzy saluti da Principe, qual è sempre stato, il suo pubblico, fosse anche per poche canzoni, fosse anche da seduto, certo, Ozzy può permettersi di presentarsi davanti al suo pubblico ed esibirsi seduto su un trono: e dove dovrebbe stare se non su un trono?
Ozzy vuole salutare il suo pubblico ed è un modo per ringraziarlo di tutti questi anni, vuole anche prendersi l’amore e gli applausi, vuole vederlo e sentirlo l’amore, perché non dovremmo concederglielo? Perché ha il Parkinson? Perché la gente non accetta la malattia delle persone che sono state e che hanno cambiato in un qualche modo parte delle loro vite? Gli artisti non sono eroi, sono uomini che cadono e si rialzano, nelle migliori delle ipotesi, ma non gli si può chiedere di essere quello che non sono, ovvero immortali ed immuni, perché dell’immortalità e dell’essere immuni riguarda la loro arte, in questo caso la loro musica. Ozzy è stato ed è il Principe dell’heavy, del metal, del dark, di tutto quello che è venuto dopo e poi il concerto è a fin di bene: i soldi saranno devoluti all’associazione per la cura del Parkinson, Cure Parkinson’s, all’ospedale pediatrico di Birmingham e alla casa di cura Acorn Children’s Hospice supportata dal club di calcio della città, l’Aston Villa. E non solo: sarà presente una line up di pianeti più piccoli, che ruoteranno e restituiranno calore e luce a quel pianeta gigante di Ozzy e dei Black Sabbath: Mastodon, Lamb of God, Gojira, Halestorm, Anthrax, Alice in Chains, Pantera, Slayer e Metallica, Slash, Billy Corgan, Duff McKagan, Wolfgang Van Halen, Sammy Hagar e Tom Morello, nominato direttore musicale dell’evento, tutti nomi e gruppi che devono in un qualche modo la loro esistenza ai Black Sabbath, il gruppo nato a Birmingham appunto nel lontano 1968 e che dal 1970 al 2010 ha venduto più di 100 milioni di dischi in tutto il mondo, ed è riconosciuto come uno dei primi gruppi heavy metal.
La storia del gruppo che ha cambiato e dato vita ad un genere che poi avrebbe costituito un mondo musicale enorme e con mille sfaccettature, nasce da un annuncio, che il giovane Ozzy, dopo aver abbandonato la scuola, lascia in un negozio di dischi. Il giovane Ozzy (nome scelto tra l’altro dal fatto che venisse preso in giro a scuola per le sue difficoltà nel non riuscire mai a pronunciare bene il suo cognome) stanco di fare mille mestieri senza venirne mai a capo, decide che la musica è la sua unica salvezza in un mondo che forse non lo ha mai compreso, in un mondo che aveva iniziato ad avere le sembianze del conforto e della ribellione nella musica dei Beatles. Eh sì, sono sempre loro. Ozzy avrà nei Beatles il primo grande amore musicale, quella passione e quella voglia di libertà e rivoluzione che vedeva i ragazzi di Liverpool invisi a molti genitori dell’epoca. Il papà di Ozzy non avrebbe mai voluto che il figlio prendesse la strada della musica, considerava i Beatles un gruppo di scapestrati e senza ragione di esistere.
All’annuncio però, per fortuna, risponderà uno dei suoi rivali ai tempi della scuola, Tommy Iommi, con in quale Ozzy si era più volte azzuffato. Ma Tony si presenta a casa di Ozzy insieme a quello che sarà il futuro batterista dei Black, William Ward e decidono di dare vita ad un gruppo musicale, ai quali si aggiungeranno due amici di Ozzy, ovvero Terence Butler e Jimmy Philips. Originariamente il nome scelto per il gruppo fu quello di Polka Tulk e nel repertorio di quelli che sarebbero poi diventati i Black Sabbath c’erano prevalentemente il blues e cover dei Cream, Jimi Hendrix e Beatles (ovviamente). Fu Butler, grande appassionato di romanzi di magia nera e horror, che grazie al film di Mario Bava, (I tre volti della paura, la versione in inglese era Black Sabbath), propose l’idea di cambiare il nome in Black Sabbath. Nel 1970 esce il primo album dei Black Sabbath, album che ottenne un ottimo successo di pubblico, ma che già aveva nelle proprie corde qualcosa di diverso rispetto ai gruppi dell’epoca, come i Led Zeppelin, ad esempio.
Le tematiche di Ozzy e company avevano argomenti che da una parte incuriosivano e dall’altra destavano preoccupazione per l’influenza che potessero avere sui giovani dell’epoca: il demonio, l’occulto, quelle sonorità “heavy”, pesanti ed oscure, che richiamavano quel mondo fatto di paure, di qualcosa che non avrebbe dato un ritorno. I Black Sabbath erano diversi e questa diversità costò cara in alcuni casi particolari ad Ozzy e alla band, più volte accusati di manipolare e indurre i giovani verso il satanismo e in un particolare caso Ozzy fu accusato di essere colpevole del suicidio di un ragazzo, che venne trovato morto mentre nelle cuffie stava ascoltando un suo brano. Ci fu un processo, nel quale Ozzy si difese in tutti i modi, e dal quale poi venne scagionato. Ma il cambiamento che i Black Sabbath hanno apportato nel mondo della musica ha a che fare con altro. “I Black Sabbath non scrivevano mai canzoni con una struttura. Avrebbe potuto esserci un lungo intro che poteva diventare un pezzo jazz, poi folk… e funzionava. Tony Iommi ed io lo dicemmo milioni di volte che avrebbe funzionato. Lui può prendere una chitarra, suonare un riff, e voi dite ‘Questo è fuori, non può superarlo.’ Poi tornate indietro, e scommetto miliardi di dollari che verrà fuori un riff che vi rigirerà come calzini” (Ozzy Osbourne).
I Black Sabbath hanno rigirato il mondo della musica come si rigirano i calzini, con molto clamore, facendo anche molto scalpore, in alcuni casi giocando anche in maniera piuttosto maldestra con il mondo dell’occulto, scherzandoci su anni dopo; fu lo stesso Ozzy a rammendare un episodio nel quale il gruppo, preso un po’ dal momento, cercò di dare vita ad una “seduta”, ma dopo aver spento le luci, morti dalla paura, se la diedero a gambe levate. Dopo il primo album e il successo della band, arriva Paranoid, il secondo album, che rimane l’album che ha dato origine in un certo senso all’Heavy Metal, specie nei brani come War Pigs, Eletric Funeral e Iron Man, tutti brani che videro i Black Sabbath non solo affrontare il mondo dell’occulto ma occuparsi anche di tematiche diciamo così molto più attinenti alla realtà come la guerra e le distruzioni. Si arriva così al 1971 con la pubblicazione dell’album Master Of Reality, considerato l’album più introspettivo della band e che ha dato vita a generi come il doom metal e lo sludge metal. Ci furono dei cambiamenti essenziali nella musicalità, Tony Iommi suonò con la chitarra accordata in Do diesis, in pratica un tono e mezzo più bassa dell’accordatura tradizionale e lo stesso fece Butler con il basso, questa innovazione fu apportata per stare dietro e dunque alla voce e allo stile vocale di Ozzy e per rendere lo stile più pesante.
Il cosiddetto dowtuning che divenne la base per i futuri gruppi musicali del rock e heavy metal. Nel 1972 viene dato alla luce l’album Black Sabbath Vol.4 e nel 1973 l’album Sabbath Bloody Sabbath. Inizia però il momento in cui per Ozzy sembra arrivata la fine: alcol, droghe, droghe, alcol, in una spirale senza fine che lo porterà ad essere allontanato dalla band. Band che cercherà di sostituire Ozzy, anche con grandi nomi come Ronnie James Dio, Ian Gillan (ex Deep Purple) e poi a mano a mano, con l’uscita degli altri componenti sempre per droga e alcool si arrivò alla fine dei Black Sabbath, che poi negli anni 90 si riuniranno di nuovo, insomma avevano movimentato e cambiato il mondo della musica, così erano state le loro vicissitudini nella band. Un mondo a parte è quello di Ozzy Osbourne da solista che deve la propria salvezza alla moglie Sharon.
Dalla nascita dell’Ozzyfest fino alle serie The Osbournes andata in onda negli anni 2000 fino ad oggi, Ozzy e sua moglie sono quasi il simbolo di un amore che va contro ogni oscurità, fatto di fatica e tenerezza e dove l’uomo che si mangiava i pipistrelli, diventa l’uomo che fa tenerezza e dove vince l’amore sopra ogni cosa. Per cui il 5 luglio, a Birmingham sarà un atto di amore nei confronti di chi ha dato tanto, Ozzy e i Black, e che sia anche un momento di rispetto per un uomo che non ha paura di mostrare la sua malattia, la sua oscurità, un uomo che sa che la morte non è più un pensiero da cantare ma qualcosa che si sta avvicinando forse, e allora chiede la sua luce, quella che solo il suo pubblico può dargli : si concederà, seduto sul suo trono, un’ultima ovazione, un’ultima acclamazione, da Principe, anzi da Re.