Il musicista
‘Il cielo è pieno di stelle’ e di jazz nel disco-omaggio per Pino Daniele, parla Fabrizio Bosso: “Quella volta a Sanremo in cui Pino ci fece venire i brividi con ‘Quando'”
L'album tributo realizzato dal compositore e trombettista insieme al pianista Juan Oliver Mazzariello: il duo sarà in concerto a Napoli, il 30 aprile 2025 a Villa Pignatelli, per la rassegna 'Maggio della musica'
Interviste - di Andrea Aversa

Un album nato ‘per caso’ dopo un’esibizione dal vivo all’interno della rassegna di Ernesto Assante al Maxxi di Roma. Andò talmente bene e piacque così tanto quella performance che l’amore per Pino Daniele ha fatto il resto. Così è nato ‘Il cielo è pieno di stelle‘ disco tributo al grande cantautore e musicista napoletano realizzato in chiave jazz da Fabrizio Bosso (alla tromba) e Julian Oliver Mazzariello (al pianoforte). Il duo, o meglio il tandem, è al momento in tour e il prossimo 30 aprile farà tappa a Napoli, a casa del Mascalzone Latino. E che casa, Bosso e Mazzariello suoneranno, infatti, nella prestigiosa e meravigliosa Villa Pignatelli in occasione della rassegna ‘Maggio della musica‘.
‘Il cielo è pieno di stelle’: l’album tributo per Pino Daniele di Fabrizio Bosso e Juan Oliver Mazzariello
Abbiamo intervistato Fabrizio Bosso che a l’Unità ha spiegato la genesi dell’album e soprattutto raccontato la passione che lui e Mazzariello hanno per la musica di Pino Daniele. La scelta dei brani, gli arrangiamenti delle canzoni, l’eredità musicale e culturale dell’Uomo in Blues. L’esperienza di interpretare dal vivo i suoi pezzi e l’entusiasmo di farlo a Napoli. Infine, ci ha rivelato un aneddoto relativo a Pino Daniele durante le prove di un vecchio Festival di Sanremo. Senza dimenticare i progetti futuri che vedranno coinvolti proprio Bosso e Mazzariello.
Intervista a Fabrizio Bosso che sarà in concerto a Napoli con Mazzariello il 30 aprile a Villa Pignatelli
Come è nata l’idea di realizzare questo disco?
“Abbiamo suonato per la prima volta un brano di Pino Daniele su invito di Ernesto Assante per la sua rassegna musicale in scena al Maxxi di Roma. Ernesto aveva chiesto a ognuno dei musicisti ospiti dell’evento, di suonare una canzone dedicata a un cantautore e musicista al quale fossero particolarmente legati. E noi abbiamo subito pensato di omaggiare Pino Daniele che amiamo entrambi, in particolare Julian che tra l’altro vive a Cava de’ Tirreni e quindi ha visto una miriade di concerti di Pino. Poi ci siamo resi conto che la risposta del pubblico è stata positiva, oltre al fatto che era un piacere per noi suonare quei pezzi fantastici. Il video di quell’esibizione ebbe un grande successo e allora abbiamo deciso di dar vita a questo progetto“.
Come avete scelto i brani in scaletta?
“È stata una selezione di cuore ma anche di tecnica. Sono canzoni che si prestano al jazz e all’improvvisazione. Certo, abbiamo una grossa responsabilità che è anche la difficoltà che sta alla base di un lavoro del genere: quella di sostituire la voce unica di Pino con lo strumento. Diciamo che si tratta di brani anche giusti per noi, per il nostro stile musicale. Pino Daniele è stato un gigante della musica, ha creato un suo genere unendo più generi, il rock, il blues, la melodia italiana e napoletana e anche il jazz. Stiamo parlando di cultura della musica. Mi viene da pensare a una canzone che è anche presente nell’album che è ‘Sicily’ che è un pezzo jazz composto con Chick Corea del quale non esiste una versione uguale. Se ascoltiamo le tante esibizioni di Pino, ci accorgiamo che sono sempre diverse. È anche questo ha fatto di lui un superbo musicista“.
Qual è la canzone alla quale siete più legati e che vi è piaciuto suonare di più?
“È una bella domanda ed è difficile rispondere. Ci sono alcuni brani che sono molto emozionanti da eseguire dal vivo. Altri che invece hanno bisogno di una particolare esecuzione da un punto di vista tecnico. Stiamo parlando di musica di alto livello che non stanca mai e merita tanto rispetto. Posso dire che nel disco c’è una novità che è ‘Anima’, canzone all’inizio non prevista in scaletta e poi inserita ‘last minute’ su consiglio di chi ha collaborato alla realizzazione dell’album. Un pezzo che si presta benissimo alla melodia jazz e al quale bisogna stare attenti alla sua esecuzione“.
Come mai per il titolo dell’album è stata scelta una frase tratta dal brano ‘Ho mal di te‘?
“È stata scelta semplicemente per dire che Pino sta continuando ad illuminarci da lassù proprio come una stella. Sta continuando ad ascoltarci e ad aiutarci nel nostro lavoro di musicisti“.
Perché la decisione di mettere ‘Mal di te’ e ‘Napule è’ in un’unica traccia?
“Abbiamo pensato di unire i brani perché il mood era lo stesso. Così abbiamo messo insieme queste due melodie straordinarie, una suonata da Julian e un’altra da me. In questo caso non abbiamo approcciato alle canzoni rispetto ai nostri assoli ma in modo tradizionale. Quindi abbiamo cercato di rispettare la struttura diciamo classica di entrambi i pezzi“.
In che modo Pino Daniele ha influenzato il tuo modo di fare musica?
“Lo ha fatto per il modo in cui ha scritto e composto la sua musica. Di come ha interpretato le melodie, di come era in grado di far convivere i temi e gli assoli. Pino Daniele era uno che viveva di musica e viveva per la musica. Amava suonare. Ricordo una volta a Sanremo, era un momento di prove, e improvvisamente arriva lui sul palco e attacca con ‘Quando’. Ricordo che alla fine, le poche persone fortunate che erano presenti in quel momento e lo avevano ascoltato, avevano i brividi dall’emozione. A pensarci mi viene ancora la pelle d’oca. Pino suonò come se si fosse esibito in mondo visione davanti a migliaia di persone. Ricordo altri artisti che per una prova impiegavano non so quanto tempo, ripetevano l’esibizione più volte e sinceramente rompevano anche un pò le scatole. Lui, invece, arrivò, salì sul palco, suonò e cantò quell’unica volta e andò via. Un grande, un vero artista, di un altro pianeta. Mi ha insegnato anche questo, il rispetto per la musica e la capacità di distaccarsi dall’esterno, di defilarsi da tutto il resto quando sei sul palco. Quando sei li sopra conta solo la musica. Ecco cosa mi ha lasciato Pino Daniele“.
Cosa dobbiamo aspettarci dal concerto in programma a Napoli?
“Fino ad ora il pubblico, ovunque abbiamo suonato, ha sempre risposto bene. E questo ci ha sorpresi ed è stata una sorpresa meravigliosa. Sono un po’ preoccupato di non essere all’altezza del compito che ci siamo dati, essendo consapevoli che Napoli è la casa di Pino Daniele. Ma siamo anche molto entusiasti di portare li l’album dal vivo e di essere travolti dal pubblico napoletano che è sempre caloroso. Già sappiamo e immaginiamo che mentre suoneremo, chi sarà presente canterà quelle canzoni nella propria mente, facendo vivere quei testi meravigliosi. E non nascondo che è già capitato in altri live che verso la fine dello show il pubblico in modo molto naturale, iniziasse proprio a cantare mentre noi suonavamo“.
Quali sono i progetti futuri di Fabrizio Bosso?
“Intanto Julian ed io continueremo ad essere in giro a suonare. Poi sto preparando un disco con il quartetto e con lo Spiritual Trio. Infine, ho un progetto da realizzare in quartetto insieme ad un’orchestra sinfonica. In questo caso partiremo in tour da Milano a maggio“.