A Milano

Terrorismo in Europa: arrestato in Italia un cittadino turco, le indagini sull’organizzazione

Le accuse per detenzione e porto abusivo di armi, traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidi e stragi. L'operazione della Polizia

Cronaca - di Redazione Web

27 Febbraio 2025 alle 16:12

Condividi l'articolo

FOTO DA POLIZIA DI STATO
FOTO DA POLIZIA DI STATO

Arrestato a Milano un cittadino turco di 38 anni, residente in Italia. È considerato dagli inquirenti legato a un gruppo che ha commesso reati terroristici in Europa, in particolare, con l’omicidio di un uomo di nazionalità turca lo scorso 10 marzo e pianificato in Turchia, un attentato sventato a una fabbrica di alluminio tra il 19 e 20 marzo scorso. L’ordinanza è stata eseguita dalla Polizia di Stato di Milano delegata dalla Procura di Milano, Sezione Distrettuale Antiterrorismo.

La misura cautelare è scattata dalle indagini degli investigatori della Sisco di Milano, della Squadra Mobile di Como e dal Servizio Centrale Operativo di Roma. Le accuse sono di associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di una serie di reati tra cui detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine, traffico internazionale di armi, favoreggiamento immigrazione clandestina, omicidi, stragi, traffico di sostanza stupefacente, riciclaggio, falsificazione di documenti d’identificazione, ricettazione ed autoriciclaggio.

L’organizzazione criminale transnazionale, secondo le indagini, Squadra Mobile di Como e Servizio Centrale Operativo di Roma, sarebbe stata composta prevalentemente da cittadini turchi e dedita a una serie di reati tra cui banda armata con finalità di terrorismo. Farebbe capo a un cittadino turco attualmente detenuto, arrestato lo scorso 22 maggio con altre 20 persone in un’operazione che ha coinvolto Italia, Svizzera, Bosnia e Olanda. Quell’attentato alla fabbrica era fallito solo grazie allo scambio informativo tra la Polizia di Stato tramite l’Interpol e la polizia turca del Kom.

Secondo le indagini, il capo avrebbe continuato a dirigere anche dai domiciliari il gruppo gestendo un traffico di droga e di armi e l’immigrazione clandestina attraverso la rotta balcanica. Altri approfondimenti investigativi hanno documentato come il leader, trasferito al regime speciale del 41-bis, avrebbe continuato a impartire ordini all’organizzazione tramite dei “pizzini” consegnati durante i colloqui in carcere consegnati proprio all’uomo appena arrestato. L’organizzazione si sarebbe mossa verso l’Italia lo scorso anno per proteggere il capo da eventuali attentati di gruppi rivali e far fronte alle sue necessità economiche, organizzative e logistiche.

27 Febbraio 2025

Condividi l'articolo