Il conflitto lungo 40 anni

Öcalan e la svolta per il PKK, l’appello del leader curdo per lo scioglimento del gruppo: “Abbandonare la lotta armata”

Esteri - di Redazione

27 Febbraio 2025 alle 16:08

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Öcalan e la svolta per il PKK, l’appello del leader curdo per lo scioglimento del gruppo: “Abbandonare la lotta armata”

Abbandonare la lotta armata e sciogliere il partito. È l’appello, storico, firmato dal leader storico del PKKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Öcalan.

L’invito a deporre la armi arriva dal 75enne leader incarcerato dalla minoranza curda, imprigionato dal lontano 1999 nel carcere sull’isola di Imrali, nel mare di Marmara a sud di Istanbul. Il messaggio di Öcalan è stato letto nel corso di una conferenza stampa a Istanbul dall’ex sindaco di Mardin Ahmet Turk, uno dei componenti del partito del filo-curdo Dem, il terzo partito più rappresentato nel Parlamento turco, dopo aver incontrato lo storico leader dei separatisti curdi nel carcere di Imrali.

L’appello di Öcalan

Öcalan non solo ha invitato il PKK ad abbandonare la lotta armata, si stima che in 40 anni le vittime della guerra tra PKK e i vari governi turchi sia costata la vita a circa 50mila persone, ma anche convocare un congresso per definire lo scioglimento del gruppo, di cui pur non essendo più attivamente la guida è ancora riconosciuto come il suo leader.

“Ringrazio coloro che credono nei turchi e curdi che vivono fianco a fianco e coloro che non vedevano l’ora che arrivasse il momento della pace. Chiedo al Pkk e a tutti gli altri gruppi armati di convocare un congresso e abbandonare le armi”, le parole di Ocalan nel suo messaggio in cui definisce la soluzione democratica come l’unica possibile nel contesto attuale, invitando curdi e turchi a “ritrovare lo spirito di fraternità”.

Il messaggio del leader curdo non contiene esplicite richieste al governo turco: al momento non è chiaro se e come il presidente Recep Tayyip Erdoğan risponderà al messaggio di Öcalan.

La storia di Öcalan  e del PKK

Abdullah Öcalan fondò il PKKK nel 1978 come movimento per l’indipendenza dei curdi turchi: musulmani sunniti che contano una popolazione di circa 40 milioni di persone, dopo la Prima guerra Mondiale il territorio in cui vivevano fu diviso fra Turchia, Siria, Iraq e Iran e da allora non hanno un proprio stato. Alle rivendicazioni politiche il PKK affiancò ben presto la lotta armata: oggi il Partito dei Lavoratori del Kurdistan è considerato un’organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea.

Il movimento per decenni è stato brutalmente represso dalla Turchia, molti suoi leader sono stati incarcerati o uccisi: lo stesso Öcalan venne arrestato il 15 febbraio del 1999 in Kenya, dove si era rifugiato dopo aver trascorso 65 giorni in Italia con la speranza di ottenere asilo politico, quindi fu condannato a morte, pena poi commutata in ergastolo dopo che nel 2002 la Turchia abolì la pena di morte.

Dopo l’arresto di Öcalan il PKK e il suo stesso leader iniziarono a ridimensionare le sue richieste di indipendenza: attualmente la battaglia politica del Partito dei Lavoratori del Kurdistan riguarda infatti di maggiore autonomia per la popolazione curda della Turchia, un riconoscimento costituzionale dell’identità curda e l’insegnamento della lingua curda nelle scuole.

di: Redazione - 27 Febbraio 2025

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