Sono 47 gli indagati
Terremoto in Molise, indagato il governatore Roberti e la moglie: l’inchiesta per corruzione

Il piccolo Molise fa notizia, ma per le ragioni sbagliate. Il presidente della Regione, il forzista Francesco Roberti, è nel lungo elenco di 47 indagati in una inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso.
Con lui, sotto inchiesta per corruzione, è indagata anche la moglie Elvira Gasbarro. Dopo le voci che si era rincorse nei giorni scorsi su un suo coinvolgimento, è stato lo stesso esponente di Forza Italia a confermare di aver ricevuto un avviso di conclusione indagine.
“La vicenda in questione non riguarda il mio ruolo da Presidente della Giunta Regionale del Molise, è per attività precedenti alla mia elezione. Mi preme precisare come da parte mia ci siano stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge”, ha però sottolineato Roberti, in carica dal luglio 2023.
Roberti, assistito dagli avvocati Mariano Prencipe e Michele Marone, ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati “per ogni utile informazione finalizzata a chiudere questa situazione. Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità. Come sempre, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura”.
L’inchiesta che vede indagato Roberti, la moglie e altre 45 persone riguarda un traffico di rifiuti tra la Puglia e il Molise: la parte che riguarda il governatore è un intreccio di appalti, assunzioni e denaro, come scrive Repubblica che ha pubblicato stralci dell’avviso di conclusione delle indagini.
I fatti riguardanti Roberti risalgono al periodo tra il 2020 e il 2023, dunque prima della sua elezione a presidente con una giunta di centrodestra: Roberti è chiamato in causa “nella sua triplice veste di presidente della provincia di Campobasso, ente competente per le autorizzazioni in materia di rifiuti”; “membro del consiglio generale della Cosib”, il consorzio industriale, “nel cui ambito era ricompresa la società Energia Pulita”, e di sindaco di Termoli.
Roberti era coprogettista delle pratiche presentate dalla società Energia pulita al comune di Termoli da lui stesso amministrato e, secondo l’accusa, “accettava dal direttore tecnico della società denaro e altre utilità per sé e per la moglie”, che faceva questo per ottenere in cambio diversi benefici.