A marzo il processo

Daniela Santanchè a processo, la ministra rinviata a giudizio per falso in bilancio per Visibilia: ora rebus dimissioni

Giustizia - di Carmine Di Niro

17 Gennaio 2025 alle 13:06

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Daniela Santanchè a processo, la ministra rinviata a giudizio per falso in bilancio per Visibilia: ora rebus dimissioni

Il giorno del giudizio, in questo caso del rinvio a giudizio. La ministra del Turismo Daniela Santanchè andrà a processo per il “caso Visibilia”: l’accusa nei suoi confronti e degli altri imputati è di concorso in falso in bilancio relativa alle comunicazioni sociali dell’azienda tra il 2016 e il 2022.

A deciderlo il gup di Milano Anna Magelli: la ministra e senatrice di Fratelli d’Italia inizierà il processo il 20 marzo. Santanchè oggi non era presente in aula, dove invece hanno patteggiato due società e uno dei manager Visibilia, Federico Celoria.

A giudizio andranno invece 16 imputati (tra cui il suo compagno Dimitri Kunz e la sorella Fiorella Garnero), più la società Visibilia Srl in liquidazione. L’inchiesta condotta dalla Procura di Milano, tramite i pm titolari del fascicolo Maria Gravina e Luigi Luzi, che avevano chiesto il processo per la ministra, parte dalle denunce di alcuni soci di minoranza, tra cui l’imprenditore Giuseppe Zeno e altri piccoli azionisti, sulle presunte irregolarità nei conti della società.

Per Santanchè il gup ha disposto sentenza di non luogo a procedere solo per i bilanci 2016-17-18 della società Visibilia srl per intervenuta prescrizione, con la Procura che aveva dato parere favorevole. Per l’avvocato Nicolò Pelanda, difensore di Daniela Santanchè, si tratta di “una decisione che ci lascia l’amaro in bocca, ma che un po’ ci aspettavamo, siamo pronti a dimostrare l’estraneità alle accuse nel dibattimento”. Il legale infatti si aspettava “un esito diverso”.

Gli altri problemi giudiziari della ministra

Non sono gli unici problemi sul fronte giudiziario per la ministra. La Corte di Cassazione il prossimo 29 gennaio dovrà decidere sulla competenza territoriale tra Roma o Milano nel procedimento Visibilia per la presunta truffa all’Inps sulla cassa Covid. I legali della senatrice di FdI avevano infatti sollevato il tema della competenza territoriale, con la richiesta di spostare il procedimento a Roma, dove ha sede l’Inps.

La Procura di Milano ipotizza nei confronti di Santanchè anche il reato di bancarotta fraudolenta nell’ambito delle indagini sul fallimento di Ki Group Srl (una delle società del gruppo bio-food presieduto dalla Santanchè fino al 2021).

L’ipotesi dimissioni

Alla partita giudiziaria della ministra si affianca ovviamente quella politica. Cosa farà la premier Giorgia Meloni di fronte al rinvio a giudizio della collega di partito? Nella conferenza di fine/inizio anno la premier interrogato sul futuro della Santanchè in caso di rinvio a giudizio aveva preso tempo, senza negare l’ipotesi di dimissioni. “Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadono – aveva detto Meloni – vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro”.

Da parte sua Santanchè non ha mai mostrato l’intenzione di fare un passo indietro dal suo posto al Ministero del Turismo. Per Meloni sarebbe comunque una grossa gatta da pelare perché si troverebbe a fare i conti con l’ennesimo ministro da sostituire: prima i problemi alla Cultura con l’avvicendamento tra Gennaro Sangiuliano e Alessandro Giuli, quindi il trasferimento a Bruxelles di Raffaele Fitto con la “promozione” di Tommaso Foti al Pnrr, ma sullo sfondo ci sono sempre le mire di Matteo Salvini, che sogno il ritorno agli Interni dopo l’assoluzione per la vicenda Open Arms.

Opposizioni all’attacco

Richieste di dimissioni puntualmente arrivate dalle opposizioni. Dal Partito Democratico la segretaria Elly Schlein tira in ballo la premier Giorgia Meloni, che “non può più continuare a fare finta di niente”. “Lei, che quando era all’opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo? Una presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile”, è l’attacco della segretaria Dem contro la premier. “Il processo farà il suo corso per accertare se è colpevole, ma quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro. Daniela Santanchè si dimetta. E Giorgia Meloni deve pretendere le sue dimissioni“.

Per Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi-Sinistra, Santanchè “non può restare al governo. Chi rappresenta lo Stato non può stare in una condizione del genere”. Ma anche dal Movimento 5 Stelle il leader Giuseppe Conte chiede “dimissioni immediate della ministra, senza volere anticipare l’esito dei processi penali. Ma un partito come Fratelli d’Italia, che ogni giorno grida allo scandalo sul periodo Covid e che fa la guerra a persone in difficoltà accusandole di fare i furbetti con i sussidi dello Stato, poi tiene al suo posto una ministra che dalle evidenze sin qui emerse avrebbe fatto la furbona truffando lo Stato con i fondi Covid?”.

17 Gennaio 2025

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