A rischio impeachment

Milei indagato per truffa e corruzione: il presidente argentino “anarco-liberista” nel mirino per la criptovaluta $LIBRA

Esteri - di Redazione

24 Febbraio 2025 alle 17:44

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Milei indagato per truffa e corruzione: il presidente argentino “anarco-liberista” nel mirino per la criptovaluta $LIBRA

Truffa, traffico d’influenze, abuso d’ufficio e corruzione. Sono queste le accuse nei confronti di Javier Milei, il presidente “anarco-capitalista” dell’Argentina su cui la procura federale ha avviato un’indagine formale in relazione allo “scandalo” della criptovaluta $LIBRA.

Secondo il procuratore federale argentino Eduardo Taiano, riferisce il quotidiano La Nacion, dietro la promozione da parte del presidente Milei della criptovaluta vi sarebbe una mega truffa internazionale: Taiano ha affidato le indagini al pool contro i crimini cibernetici ed ha già richiesto alla Banca centrale argentina e a Google di fornire informazioni per poter ricostruire la vicenda, che ha spinto le opposizioni ad annunciare l’avvio della procedura per richiedere l’impeachment.

Il caso era scoppiato lo scorso 14 febbraio quando Milei aveva sostanzialmente sponsorizzato una criptovaluta sul proprio profilo X. La criptovaluta si chiamava $LIBRA e rientra in quella categoria chiamata “meme coin”, ovvero una valuta ispirata ad un meme o a fenomeni culturali “pop”: casi noti sono il “Dogecoin” o “$TRUMP” e “$MELANIA”, ispirata al presidente Usa e alla First Lady.

A differenza di criptovalute stabili e “istituzionali” come Bitcoin, Ethereum e Tether, i “meme coin” sono ben più volatili e rischiose: si tratta a tutti gli effetti di oggetti collezionabili nati quasi per scherzo e dunque particolarmente speculativi.

Nel promuovere $LIBRA Milei scriveva che la cripto avrebbe favorito “la crescita dell’economia argentina, le piccole imprese e le startup”. La “sponsorizzazione” di $LIBRA ha avuto effetti dirompenti: in poche ora la criptovaluta era passata dal valere pochi centesimi a 4,5 euro, con un valore complessivo superiore ai 4 miliardi. Ancora più dirompente è stata però la speculazione avvenuta nelle ore successive: all’impennata del valore di $LIBRA era seguito una altrettanto corsa al ribasso nata dalla corsa alla vendita, facendo collassare il valore della criptovaluta e facendo perdere a circa 40mila investitori un fiume di denaro.

Secondo l’analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte delle vendite era stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto $LIBRA, ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate.

Cinque ore dopo aver promosso $LIBRA, Milei aveva quindi cancellato il suo post. Chiamato in causa dalle opposizioni e dai media, il presidente si era quindi difeso e negato qualsiasi responsabilità nella vicenda, sostenendo di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un’informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, aveva dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

di: Redazione - 24 Febbraio 2025

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