Lo studio cinese

Cos’è il nuovo coronavirus dei pipistrelli: trasmissibile all’uomo, la scoperta della virologa di Wuhan Shi Zhengli

Salute - di Redazione

21 Febbraio 2025 alle 16:04

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Cos’è il nuovo coronavirus dei pipistrelli: trasmissibile all’uomo, la scoperta della virologa di Wuhan Shi Zhengli

Un nuovo coronavirus dei pipistrelli, che comporta il rischio di trasmissione dall’animale all’uomo utilizzando lo stesso recettore umano del virus che causa il Covid-19.

A scoprirlo è stato un team cinese guidato da Shi Zhengli, virologa del Wuhan Institute of Virology che i media internazionali aveva già definito “batwoman” per la sua ricerca sui coronavirus dei pipistrelli. Lo studio, come riporta il South China Morning Post, è stato effettuato presso il Guangzhou Laboratory insieme a ricercatori della Guangzhou Academy of Sciences, della Wuhan University e del Wuhan Institute of Virology.

L’ultima scoperta è dunque un nuovo un nuovo lignaggio del coronavirus HKU5, identificato per la prima volta in un pipistrello a Hong Kong. Proveniente dal sottogenere merbecovirus, che comprende anche il virus Mers-CoV che causa la Sindrome respiratoria mediorientale (Mers), il nuovo coronavirus scoperto da Zhengli e soci è in grado di legarsi all’enzima di conversione dell’angiotensina umano, lo stesso recettore usato dal virus Sars-CoV-2 che causa il Covid, per infettare le cellule,

In un articolo pubblicato sulla rivista ‘Cell’, i ricercatori hanno segnalato “la scoperta e l’isolamento di un lignaggio distinto (lignaggio 2) di HKU5-CoV, che può utilizzare non solo l’Ace2 del pipistrello, ma anche l’Ace2 umano e vari ortologhi dell’Ace2 dei mammiferi (geni trovati in specie diverse con un’origine comune)”.

Pur ritenendo necessario un maggiore monitoraggio del virus, la squadra di ricercatori guidata da Shi Zhengli ha evidenziato che l’efficienza del nuovo coronavirus risulta al momento “significativamente inferiore” rispetto a quello del Covid e che il “rischio di insorgenza di HKU5-CoV-2 nelle popolazioni umane non dovrebbe essere esagerato“.

Secondo Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità Operativa di Microbiologia e Diagnostica di Immunologia dell’Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la scoperta dei ricercatori cinesi “conferma che i coronavirus non finiranno di stupirci, dobbiamo essere pronti”, spiega Perno all’Ansa.

Al momento, precisa Perno, “nessun essere umano è stato infettato dal virus e la possibilità che questo agente si diffonda è legato al verificarsi di una successione di eventi che sono teoricamente possibili, ma che hanno basse probabilità di realizzarsi”. La scoperta, tuttavia, è un segnale da non sottovalutare. “Conosciamo molto bene i coronavirus, quattro di loro sono tra i responsabili del raffreddore umano. Oggi sono poco pericolosi, ma un tempo non lo erano”, osserva Perno.

“Sappiamo che nella storia i coronavirus hanno incontrato più volte l’uomo: all’inizio potevano essere mortali, ma pian piano si sono adattati. Qualcosa di simile ha cominciato a succedere con SarsCov2 con la comparsa della variante Omicron. Questo nuovo virus ci dice che ciò può verificarsi di nuovo e dobbiamo essere pronti“, conclude il direttore dell’Unità Operativa di Microbiologia e Diagnostica di Immunologia dell’Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

di: Redazione - 21 Febbraio 2025

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