All’Umberto I di Roma

Scambiano le biopsie e gli rimuovono la mandibola per errore: gli era stato diagnosticato un tumore inesistente

Cronaca - di Redazione

20 Febbraio 2025 alle 11:41

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Scambiano le biopsie e gli rimuovono la mandibola per errore: gli era stato diagnosticato un tumore inesistente

Gli hanno rimosso la mandibola credendo che avesse un tumore maligno da asportare, ma in realtà avrebbero sottoposto il paziente ad un trattamento a dir poco invasivo dopo aver scambiato i vetrini della biopsia.

Il caso di malasanità denunciato da un 35enne e che sarebbe avvenuto all’interno del Policlinico Umberto I di Roma, uno degli ospedali più grandi di Italia: la conseguenza gravissima di questo errore è che Francesco, il nome di fantasia che usa il Corriere di Roma nel raccontare questa vicenda, si è ritrovato dopo l’operazione con una paresi facciale, mentre l’altra persona, quella a cui appartiene il materiale biologico esaminato, ovvero quella che aveva a tutti gli effetti un tumore maligno, non è chiaro che fine abbia fatto e se le sia stato comunicato l’errore.

Sulla vicenda indaga la Procura di Roma, col fascicolo in mano al pubblico ministero Eleonora Fini, dopo la denuncia per lesioni gravi del protagonista di questa storia tramite gli avvocati Andrea Bertolini e Giacomo Gaudenzi contro i medici del Policlinico della capitale.

Una vicenda che inizia il 20 maggio dello scorso anno, quando il 35enne si reca nella clinica odontoiatrica del Policlinico, l’istituto Eastman, per rimuovere un dente del giudizio e una cisti. La cisti viene inviata in laboratorio per l’esame istologico di routine e iniziano le cattive notizie: il 10 giugno, racconta Francesco al Corriere, “per telefono mi dicono che l’esame è positivo” e otto giorni dopo gli dicono che ha un osteosarcoma di alto grado di malignità. I medici gli spiegano che non ci sono alternative: “Subito demolizione della mandibola e poi via con 9 cicli di chemio. Io e la mia compagna ci siamo sentiti devastati”.

Trascorrono pochi giorni, siamo al 22 luglio 2024, e Francesco viene operato per impiantargli una placca che ricostruisce l’osso asportato. Al risveglio, racconta, “la parte destra del viso è paralizzata, come deformata”. È da qui che inizia il caos e poi la rabbia verso i medici: il 9 settembre gli viene detto che il nuovo esame istologico sull’osso rimosso “è negativo”, il personale sanitario gli racconta che è stato fortunato perché operandosi in tempo il tumore non ha attecchito, addirittura “mi dicono che forse la chemio non è più così necessaria…”.

Il 21 ottobre il paziente decide di portare i vetrini della biopsia all’Università Cattolica per un nuovo esame, insospettito dal comportamento dei medici dell’Umberto I e il responso è un tuffo al cuore: “Il Dna non è il mio, non ho più la mandibola ma non ho il tumore. Qualcun altro invece sta male. Molto male”.

di: Redazione - 20 Febbraio 2025

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