Torino
Bici lanciata dai Murazzi, condannato a 16 anni il maggiorenne del gruppo: lo studente Mauro Glorioso rimasto tetraplegico
La sentenza a uno dei cinque imputati. “Non farà ricorso”. Anche altri tre minori e una ragazza del gruppo, che non aveva lanciato la bici, condannati. "Scappano, dalle chat dei giorni successivi non emergono manifestazioni di rammarico"
Cronaca - di Redazione Web

Condannato a 16 anni il maggiorenne accusato del lancio di una bicicletta a Torino, ai Murazzi, che colpì uno studente universitario, Mauro Glorioso, rendendolo tetraplegico. Si chiama Victor Ulinici, erano cinque in tutto gli imputati. La Cassazione aveva disposto un nuovo giudizio dopo il ricorso della procura generale dopo la sentenza con rito abbreviato di 10 anni e 8 mesi per tentato omicidio. L’avvocato difensore di Ulinici, Wilmer Perga, ha dichiarato prima di lasciare il Palazzo di Giustizia che l’orientamento non è quello di fare ricorso contro la sentenza ma la decisione arriverà soltanto dopo la lettura delle motivazioni. Il giovane imputato aveva espresso nel corso dei processi il suo dispiacere per le conseguenze del suo gesto.
Era il 21 gennaio 2023. Mauro Glorioso, studente universitario fuorisede, si trovava al di sotto dei Murazzi a Torino. Era uscito con amici, era nei pressi di una discoteca sul Lungopò. La bicicletta lo prese in pieno. “Vedo una bicicletta a mezz’aria e poi immediatamente dopo sento un colpo sulla mia spalla, ma non mi ha fatto male”, uno dei racconti degli amici di Glorioso in aula. “Abbiamo sentito un rumore fortissimo tipo di ferri che si rompono, lo descrivo come di ferraglia rotta. Mi sono girato e ho visto il mio amico Mauro a terra, stava candendo a terra”.
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Glorioso da quella tragica sera è costretto alla sedia a rotelle, tetraplegico. “In una vicenda che ha avuto conseguenze così drammatiche è difficile gioire”, ha dichiarato l’avvocato della famiglia del ragazzo colpito, Simona Grabbi, dopo la lettura della sentenza della Corte d’Appello di Torino. “Non si può gioire per una pena tanto alta inflitta a un ragazzo di questa età che tuttavia rispecchia la gravità del fatto e delle conseguenze”. Il gup di Torino Paola Odilia Meroni ha accolto la richiesta del pm Livia Locci.
Altri tre imputati, tutti minorenni all’epoca dei fatti, erano stati condannati definitivamente in Appello a nove anni e nove mesi, nove anni e quattro mesi, sei anni e otto mesi. I giudici della prima sezione penale della Cassazione avevano rigettato i ricorsi delle difese degli imputati che contestavano a vario titolo la valutazione sulla rappresentazione del dolo, il concorso morale, l’imputabilità, la mancata concessione delle attenuanti, il trattamento sanzionatorio, il mancato accesso alla giustizia riparativa.
”Senza preoccupazione scelgono una bici pesante, di circa 23 kg, lanciandola da oltre 10 metri su una folla di persone, con una consapevolezza del loro gesto. Una condotta – aveva evidenziato il pg della Cassazione – univoca. Solo un miracolo ha evitato che il danno rilevantissimo fosse ancora peggiore con un esito mortale. Parliamo di giovani che scappano dopo i fatti e dalle chat tra gli imputati nei giorni successivi agli eventi non emergono manifestazioni di rammarico“. Lo scorso 16 gennaio era stata condannata una ragazza che faceva parte del gruppo degli accusati, Sara Cherici. Di concorso in tentato omicidio, a 16 anni, nonostante non abbia lanciato la bicicletta dalla balaustra.