La cerimonia
Grammy: la vendetta di Beyoncé che vince con il country di “Cowboy Carter” ma Bianca Censori ruba la scena a tutti
Ottimi exploit di Kendrick Lamar e di Sabrina Carpenter, artista rivelazione Chappelle Roan, miglior disco rap a Doechii. La 27esima edizione dei premi della musica
News - di Redazione Web

Non si può parlare di sorprese, mai, alla notte dei Grammy. E non fa eccezione quella della scorsa notte, quando sono stati consegnati gli ultimi riconoscimenti, validi per la 67esima edizione. La cerimonia della scorsa notte passerà alla storia per la vendetta e l’ennesimo successo stratosferico di Beyoncé, i grandi exploit del rapper Kendrick Lamar e della cantante Sabrina Carpenter, una statuetta anche ai Beatles restaurati e riuniti grazie all’intelligenza artificiale, la mise di Bianca Censori che senza fare musica ha rubato la scena a tutti con un abito nude look. Un Grammy è andato anche al presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, morto lo scorso dicembre a 100 anni
I Grammy sono premi che potremmo definire molto mainstream, il red carpet del mainstream, nell’assegnazione si tengono molto in considerazione i risultati di vendite e la popolarità dei protagonisti della musica. La cerimonia, alla Crypto.com Arena, si è aperta con un omaggio alla California devastata dagli incendi e con un’esibizione in apertura dei Dawes, duo formato dai fratelli Taylor e Griffin Goldsmith, la cui casa è andata distrutta dai roghi. “I love you LA”, la frase più pronunciata in assoluto nella cerimonia.
Lo scorso settembre Beyoncé non aveva portato a casa neanche una nomination ai Country Music Awards nonostante il lavoro di esplorazione delle radici nere del genere statunitense per eccellenza. Il padre aveva rilasciato dichiarazioni che implicitamente accusavano di razzismo. Ai Grammy si è portata a casa la statuetta per il miglior album a Cowboy Carter, le era sfuggita per lavori più lodati dalla critica come Lemonade e Renaissance. È stata premiata da due vigili del fuoco di Los Angeles. Era già l’artista più premiata della storia di sempre alla manifestazione. Aveva ricevuto undici nomination.
Non manca la politica, e c’è da scommettere che sarà così anche in altre occasioni dopo la seconda vittoria di Donald Trump. Lady Gaga ha dedicato il suo premio per il miglior duo pop con Bruno Mars in Die with a smile a transgender e queer. Shakira ha dedicato il premio al miglior album pop latino dell’anno Las mujeres ya no lloran ai migranti degli USA. “Siete amati, siete preziosi e combatterò per voi”. Alicia Keys ha parlato del programma Dei – Diversità, Equità, Inclusione – già smantellato dal nuovo Presidente Donald Trump come di “un dono”. Premiata anche l’ascesa fulminea di Chappel Roan nella categoria miglior artista rivelazione dell’anno.
Ottima la performance del rapper Kendrick Lamar, che a sorpresa ha pubblicato un nuovo album. Il miglior album rap però è andato a Doechii per il disco Alligator Bites Never Heal. Il Grammy a Jimmy Carter era arrivato nella categoria audiolibro e narrazione ai Grammy del 2025 per Last Sundays in Plains: A Centennial Celebration, registrazioni delle sue ultime lezioni di scuola domenicale tenute alla Maranatha Baptist Church in Georgia. Nessuna statuetta di spessore per Billie Eilish, nonostante la sua Birds of feather sia stata la canzone più ascoltata del 2024, si è esibita nella serata dedicando l’esibizione a LA devastata dagli incendi. Stevie Wonder accompagnato da Herbie Hancock ha cantato We are the world, la canzone manifesto degli anni ’80 nata da un’idea di Quincy Jones, morto lo scorso novembre.
I premi della notte dei Grammy 2025:
Disco dell’anno: Beyoncé – Cowboy Carter
Registrazione dell’anno: Kendrick Lamar – Not Like Us
Miglior canzone: Kendrick Lamar – Not Like Us
Miglior nuovo artista: Chappell Roan
Miglior performance R&B: Muni Long – Made for Me (Live on BET)
Miglior disco R&B: Chris Brown – 11:11 (Deluxe)
Miglior disco vocal pop: Sabrina Carpenter – Short n’ Sweet
Miglior performance rap: Kendrick Lamar – Not Like Us
Miglior canzone scritta per un mezzo visivo: It Never Went Away (da American Symphony) – Jon Batiste e Dan Wilson
Miglior album rap: Doechii – Alligator Bites Never Heal
Migliore canzone country: Kacey Musgraves – The Architect
Miglior album rock: The Rolling Stones – Hackney Diamonds
Miglior registrazione dance pop: Charli XCX – Von Dutch
Miglior album dance/elettronico: Charli XCX – Brat
Miglior album di musica alternativa: St. Vincent – All Born Screaming
Miglior colonna sonora per media visivi: Bradley Cooper e Yannick Nézet-Séguin – Maestro: Music by Leonard Bernstein
Produttore dell’anno: Dan Nigro
Autore dell’anno: Amy Allen
Miglior performance rock: The Beatles – Now and Then
Miglior performance solista country: Chris Stapleton – It Takes a Woman
Miglior duetto country: Beyoncé featuring Miley Cyrus – II Most Wanted
Miglior album rock: The Rolling Stones – Hackney Diamonds