La guerra agli immigrati
Trump minaccia la Colombia: “Se non cede sui rimpatri la distruggo!”
Trump ha minacciato dazi del 50 per cento sui prodotti colombiani e il blocco dei permessi anche per i diplomatici
Esteri - di Angela Nocioni

È durata poco la resistenza della Colombia alla minaccia di Donald Trump. Di fronte al ricatto di dazi al 50 % all’export colombiano, ai visti sospesi e al possibile blocco dei conti, il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha ceduto e ha autorizzato l’atterraggio in territorio colombiano di aerei militari statunitensi con immigrati deportati ammanettati a uso e consumo dello show trumpiano.
Preto, dopo che il ministero degli Esteri brasiliano ha denunciato il “trattamento degradante” dei suoi 88 emigrati brasiliani negli Stati uniti rimpatriati con manette ai polsi venerdì scorso, senza aver potuto né bere acqua né andare in bagno durante il volo, aveva negato l’atterraggio di aerei con deportati colombiani per protestare contro “il trattamento indegno di esseri umani”. Appena Trump ha reagito furioso con l’annuncio di un dazio del 25 per cento su tutte le importazioni dalla Colombia da raddoppiare entro la fine della settimana, oltre al divieto di viaggio e alla revoca dei visti dei funzionari del governo colombiano, Petro ha prima evocato una assai poco temibile ritorsione con dazi del 25 per cento sulle importazioni statunitensi in Colombia. Poi ha provato a dire: “Non le piace la nostra libertà, ok”,”Non stringo la mano a schiavisti bianchi”. Infine ha ceduto su tutta la linea perché il braccio di ferro su queste questioni è insostenibile tra Colombia e Stati uniti per evidente sproporzione nei rapporti di forza.
Trump ha quindi annunciato che sanzioni e dazi sarebbero stati “mantenuti in riserva”. La sospensione dei visti rimane in vigore fino all’arrivo del primo aereo con deportati in Colombia. Questo il tono del comunicato americano: “Gli eventi di oggi rendono chiaro al mondo che gli Stati Uniti sono di nuovo rispettati”. Il Ministero degli Affari Esteri colombiano: “Abbiamo superato la situazione di stallo con il governo degli Stati Uniti”, accettiamo tutti i voli purché siano” garantite condizioni dignitose” ai colombiani a bordo. I due aerei statunitensi a cui è stata negata la possibilità di atterrare in Colombia erano aerei da trasporto C-17 dell’Air Force. Uno è tornato a San Diego, l’altro in Texas.
Da quando è entrato in carica lunedì scorso, Trump ha emesso una serie di ordini esecutivi e ha intrapreso altre misure con l’obiettivo di deportare un numero enorme di migranti e di ostentarlo davanti alle telecamere. Il governo americano dice che lo farà con o senza il consenso dei Paesi di origine degli immigrati. Un funzionario in un’intervista all’Abc ha detto che se gli Stati di origine si rifiuteranno di accettare i rimpatri, i deportati potrebbero essere spediti in un Paese terzo. Perché in un modo o nell’altro, “il presidente Trump metterà l’America al primo posto”.