La guerra in FdI

Daniela Santanchè “se ne frega” del partito, la ministra arroccata allontana le dimissioni: poi “ricuce” con Meloni

Politica - di Redazione

28 Gennaio 2025 alle 10:45

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Fonte LaPresse
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Daniela Santanchè “se ne frega” delle pressioni crescenti in Fratelli d’Italia, della premier Giorgia Meloni e del suo “padrino politico” Ignazio La Russa: la “pitonessa” non ne vuole sapere di mollare la poltrona di ministro del Turismo e dimettersi dopo il rinvio a giudizio per l’inchiesta su Visibilia.

La ministra da Gedda, dove ha seguito la tappa saudita della nave scuola Amerigo Vespucci, non indietreggia di un millimetro sul suo “no” alle dimissioni, a costo di aprire un fronte di scontro senza mezzi termini con la presidente del Consiglio e leader del suo stesso partito, sempre più a disagio nel difendere l’esponente di governo.

Ma più che la posizione difensiva e “garantista” verso sé stessa, quello che sorprende della Santanchè è il tono delle dichiarazioni concesse ai giornalisti presenti in Arabia Saudita, che sembrano sfidare il suo stesso partito. Davanti ai cronisti infatti si lascia andare e la titolare del dicastero del Turismo si dice “in formissima”, ma soprattutto con spavalderia rifila un sonoro “chissenefrega” al pressing di pezzi importanti di Fratelli d’Italia che le chiedono di fare un passo indietro, forte della posizione tenuta dal partito col sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per la vicenda legata alla presunta rivelazione del segreto d’ufficio in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito.

Ai giornalisti lancia messaggi e “pizzini” rivolti ai suoi compagni di partito, in particolare al presidente del Senato Ignazio La Russa, suo grande amico e “sponsor politico”. “La Russa è un amico, c’è una forte rapporto personale, poi ci sono i rispettivi ruoli istituzionali, lui fa il presidente del Senato, io il ministro. Una cosa è sicura, non mi abbandonerà mai, ma non per la politica, in primo luogo come amico. In politica è molto difficile avere amici, io ne ho pochi. La Russa è uno di quelli. E saremo amici sempre, come i carabinieri”, dice la ministra.

Santanchè che ne ha anche per la sua presidente del Consiglio: “Meloni dice che ci può essere impatto sul mio lavoro? Magari l’impatto sul mio lavoro lo valuto io!”. Quanto al resto del partito, sempre più a disagio nel sostenere la ministra, Santanchè dice di “non sentirsi sola, anche perché è tutta la vita che conto solo su me stessa, quindi non conosco questo sentimento, ognuno è quello che è, e io sono quella che sono e vi posso assicurare che oggi sono serena, tranquilla”.

Anche perché la titolare del Turismo mostra un ritrovato garantismo per le sue vicende personali, rivendica di non voler fare “nessuno passo indietro” perché “ero innocente ieri, sono innocente oggi e anche domani, poi se si vuole cambiare il significato del diritto, se si vuole dire che un soggetto è colpevole perché è sottoposto ad indagini allora si accomodino”.

Non sorprende dunque che la ministra, dopo le parole di fuoco da Gedda, corregga il tiro accusando la stampa e i media di aver travisato quanto detto.  “È evidente che il pregiudizio di certa stampa non si ferma davanti a niente pur di creare una notizia alle spese della sottoscritta – dice la ministra -. Fortunatamente sono in possesso di una registrazione che dimostra quale sia la verità. Non ho mai detto “chissenefrega” del partito ma “chissenefrega” di chi mi critica. Sono una donna di partito ed è evidente che se il mio presidente del consiglio mi chiedesse di dimettermi io non avrei dubbi“.

di: Redazione - 28 Gennaio 2025

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