L'ingresso dell'esercito e delle forze speciali
Cisgiordania, Netanyahu lancia l’operazione ‘Muro di ferro’: sei le persone morte a Jenin
L'obiettivo è quello di distruggere le infrastrutture terroristiche. Secondo l'Autorità Nazionale Palestinese ci sono state delle vittime e 35 feriti. Intanto, ci sono stati degli attacchi nei confronti dei civili da parte dei coloni, condannati dal ministro della Difesa Israel Katz
Esteri - di Redazione Web

Nel terzo giorno di cessate il fuoco a Gaza, l’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno annunciato di aver lanciato un’operazione antiterrorismo a Jenin, in Cisgiordania. Un drone ha attaccato la città. I residenti palestinesi hanno riferito di allarmi in seguito all’arrivo di una forza speciale israeliana e di veicoli dell’Idf entrati dal checkpoint di Dotan. Il ministero della Sanità palestinese ha riferito che una persona è stata uccisa in un attacco. L’operazione – informa l’esercito israeliano – dovrebbe continuare nei prossimi giorni e vi parteciperanno molte forze dell’Idf, tra cui membri di unità speciali, lo Shin Bet e le Forze speciali. Il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese ha aggiornato il bilancio delle vittime a Jenin, in Cisgiordania, facendo sapere che finora nell’operazione dell’Esercito israeliano (Idf) ci sono sei morti e 35 feriti.
L’operazione ‘Muro di ferro’ di Israele in Cisgiordania
Lo scopo dell’operazione è di distruggere e neutralizzare le infrastrutture terroristiche e le “bombe ad orologeria“. Nelle scorse settimane numerose operazioni antiterrorismo sono state condotte a Jenin anche dalle forze dell’Autorità palestinese provocando violente proteste dei residenti. “Su indicazione del gabinetto politico-sicurezza, l’Idf, lo Shin Bet e la Polizia di Israele hanno avviato oggi un’operazione militare – denominata Muro di ferro – vasta e significativa per combattere il terrorismo a Jenin. Questo è un ulteriore passo verso il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo prefissati: rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Agiamo in modo sistematico e deciso contro l’asse iraniano ovunque esso estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen, in Giudea e Samaria. E non finisce qui“. Lo ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu.
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L’attacco dei coloni
Intanto, un’indagine iniziale dell’Idf sull’attacco cominciato ieri sera tardi da parte di coloni in due villaggi palestinesi della Cisgiordania riferisce che erano coinvolte decine di aggressori e che anche le truppe sono state attaccate. “Decine di civili israeliani, alcuni dei quali mascherati, sono arrivati di notte nella zona di al-Funduq, hanno incendiato proprietà e causato danni“. L’Idf afferma che, dopo aver ricevuto la segnalazione, soldati e agenti di polizia sono stati inviati sulla sul posto. Gli aggressori coinvolti nell’attacco ad al-Funduq e al villaggio adiacente di Jinsafut “hanno lanciato pietre e attaccato le forze di sicurezza“, afferma l’esercito. Le immagini trasmesse dall’emittente pubblica Kan mostrano i coloni mascherati mentre danno fuoco alle auto. Il filmato li mostra anche mentre cercano di entrare nelle case e lanciano pietre.
Le parole del ministro della Difesa Israel katz
Commentando l’attacco dei coloni di ieri sera contro due villaggi palestinesi della Cisgiordania, al-Funduq e Jinsafut, il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato alla commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset di “condannare fermamente qualsiasi attacco e violenza contro i palestinesi” e di rammaricarsi per l’uccisione di due uomini israeliani da parte di un agente di polizia durante l’attacco. “Le autorità di polizia devono far rispettare la legge e arrestare e perseguire chiunque violi la legge. Dovrebbe esserci una procedura penale e non ordini amministrativi, e i coloni dovrebbero essere trattati allo stesso modo di persone coinvolte in qualsiasi altro incidente in qualsiasi parte dello Stato di Israele“, ha affermato. Katz ha invitato i leader dei coloni a “condannare qualsiasi violenza di questo tipo“. Ma allo stesso tempo ha sottolineato la crescente minaccia per gli insediamenti: “I nostri nemici riconoscono ora che questa è l’unica arena aperta oggi“.