L'arresto e il rilascio
Caso Cecilia Sala: il ruolo di Elon Musk nella liberazione della giornalista, l’Iran smentisce il New York Times
Secondo il retroscena Daniele Raineri, giornalista e fidanzato di Sala, si era rivolto ad Andrea Stroppa, collaboratore italiano di Musk, che dopo la liberazione aveva postato una foto realizzata con l’IA mentre mangiava un piatto di spaghetti
Esteri - di Redazione Web

Già è stato smentito dall’Iran il retroscena del New York Times secondo cui alla liberazione e al ritorno in Italia della giornalista Cecilia Sala avrebbe contribuito anche Elon Musk, il magnate e visionario main sponsor di Donald Trump che avrà anche un ruolo nella prossima amministrazione degli Stati Uniti. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa con i giornalisti aveva risposto: “Se ha avuto un ruolo, non ne sono a conoscenza”. Il quotidiano statunitense nella sua versione cita due funzionari iraniani che hanno parlato di “cooperazione bilaterale e degli sforzi coordinati dei settori politici e di intelligence di Iran e Italia”.
Il contesto è quello del triangolo tra Roma-Teheran-Washington. Allo scalo Malpensa a Milano, pochi giorni prima dell’arresto di Sala, era stato arrestato l’ingegnere iraniano Abedininajafabadi Mohammad, detto Abedini, accusato dagli USA di commercializzare tecnologia militare per i droni utilizzati dall’Iran. Sala è tornata in Italia l’8 gennaio scorso, era stata arrestata per “violazione delle leggi della Repubblica Islamica”, accuse mai circostanziate. Quattro giorni dopo è stato liberato anche Abedini. Il contesto è anche quello della visita a sorpresa di Giorgia Meloni, appena qualche giorno prima della liberazione di Sala, alla villa di Mar-a-Lago di Trump, in Florida. Avevano escluso di aver parlato della giornalista arrestata.
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Il portavoce del ministero degli Esteri dell’Iran, Esmail Baqaei, ha smentito che l’imprenditore e magnate visionario abbia contattato l’ambasciatore dell’Iran presso le Nazioni Unite. “Storytelling e fantasia dei media”. Il retroscena raccontava del compagno di Sala, Daniele Raineri, giornalista di esteri e di guerra anche lui, che avrebbe chiesto aiuto a Elon Musk tramite il suo rappresentante in Italia, Andrea Stroppa.
“Stroppa ha dichiarato in un’intervista che Musk era a conoscenza della richiesta, ma che non sapeva se fosse stato coinvolto nel caso”, ha spiegato ancora il New York Times. Lo scorso novembre il miliardario sudafricano naturalizzato statunitense, mente e guida di Tesla, SpaceX, il social network X, avrebbe incontrato l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani. Secondo i funzionari iraniani avrebbe di nuovo contattato l’ambasciatore.
“Resta poco chiaro – scrive il New York Times – come Musk, un attore sempre più attivo, seppur non accreditato, sulla scena mondiale dopo la vittoria di Trump, sia arrivato a sposare la causa del giornalista. È vicino al primo ministro italiano, Giorgia Meloni, che si è recata a Mar-a-Lago, la tenuta di Trump in Florida dove il signor Musk è una presenza abituale, e ha incontrato il presidente eletto il 4 gennaio”. Il miliardario avrebbe “chiesto all’Iran il rilascio di Sala e ha rassicurato che gli Stati Uniti non avrebbero fatto pressioni sull’Italia per estradare l’ingegnere iraniano”.
Elon Musk, dopo la liberazione di Sala aveva postato sui social una sua foto, creata con l’intelligenza artificiale, che ritraeva lui stesso mentre mangiava un piatto di spaghetti. Elisabetta Vernoni, madre della giornalista arrestata in Iran, aveva ringraziato il patron di SpaceX tramite Stroppa e si era detta disponibile a cucinare per Musk in una sua prossima visita in Italia.