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Chi è Oleksandr Usyk: il pugile ucraino campione dei pesi massimi, batte Tyson Fury nel rematch ed entra nella storia
In scena a Riyadh la rivincita dell'incontro di maggio. Cartellini ancora più larghi, match meno spettacolare. L'ucraino di diritto tra i più forti di sempre
News - di Antonio Lamorte
A questo punto non ci sono più dubbi: neanche per quelli che lo consideravano troppo leggero, o per i soliti inopportuni paragoni con i grandi del passato. Oleksandr Usyk ha vinto nel secondo match contro Tyson Fury, il rematch valido per il campionato del mondo dei pesi massimi, cinture WBA, WBC e WBO, nella categoria regina del pugilato: quella dei pesi massimi. Un verdetto unanime, anche più schiacciante rispetto al primo match: i cartellini dei tre giudici hanno riportato un netto 116-112. Perfino più alto quello dell’Intelligenza artificiale, al suo debutto a Riyadh: 118-112. Usyk deve essere considerato uno dei pugili più forti di tutti i tempi.
Perché ha vinto tutto: a partire dalle Olimpiadi, a Londra 2012, nella categoria dei massimi. Da professionista è diventato campione del mondo nei mediomassimi, ha unificato le cinture. E lo stesso ha fatto nei pesi massimi, anche se al passaggio in molti avevano storto il naso. E lui ha battuto tutti, senza mai perdere un incontro: il suo record recita 23 vittorie, 14 per ko, neanche una sconfitta. Anche questa volta il match ha rispettato le aspettative, anche se è stato complessivamente meno spettacolare del primo incontro. I due si sono confermati come i due pesi massimi più forti di questi anni.
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L’incontro Tyson Fury-Usyk 2
Si è combattuto di nuovo a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, nell’ambito di quella Riyadh Season strumento principe del soft power sportivo del Regno. Lo scorso maggio era finita per split decision: Tyson Fury era partito meglio, aveva vinto i primi round, al nono la svolta con il quasi atterramento dell’inglese, konck down, contato in piedi dopo un gancio al naso e una serie di colpi dell’ucraino che lo avevano fatto barcollare per tutto il ring. Era stata la prima sconfitta nel record di Fury, che recitava solo vittorie e un solo pareggio. Erano 25 anni che non si unificavano le cinture dei pesi massimi.
Ieri la vittoria è stata perfino più netta, secondo la maggior parte dei commentatori. Enorme la differenza tra i due: Fury 128 chili, Usyk 102 chili. Quasi due categorie di peso differenti. Anche questa volta Fury è partito meglio, soprattutto grazie al jab sinistro, al diretto destro e al montante destro. Usyk non si è scomposto, è cresciuto con il passare dei round, dal sesto round in poi, ha colpito al corpo e al volto. Una maledizione per l’inglese il suo gancio sinistro. È andato a segno da angolazioni molto difficili da prevedere, ha espresso la sua consueta precisione e brillantezza atletica. Alcuni commentatori hanno definito troppo ampio il margine dei giudici. A questo punto, cambia poco.
Per Tyson Fury, che già una volta aveva annunciato il ritiro, potrebbe prospettarsi finalmente l’incontro atteso da sempre: il derby inglese con Anthony Joshua, superstar del pugilato che ha conosciuto un declino inesorabile in questi ultimi tempi. Sarebbe comunque un incontro di enorme impatto mediatico anche per la rivalità conclamata tra i due. Usyk ha aperto alla possibilità di una nuova sfida con Daniel Dubois, già battuto l’anno scorso, anche se con delle polemiche per un atterramento in seguito a un colpo giudicato troppo basso.
Chi è Oleksandr Usyk
Lo chiamano “The Cat”, ha 37 anni, è nato a Sebastopoli, in quella Crimea una volta Ucraina, dal 2014 occupata dalla Russia. Ha imbracciato le armi per qualche tempo dopo l’invasione ordinata da Vladimir Putin. “Dopo aver mantenuto le cinture di campione – ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – Oleksandr dimostra che: siamo ucraini e non rinunceremo a ciò che è nostro. E non importa quanto sia difficile, vinceremo. Che si tratti del ring, del campo di battaglia o dell’arena diplomatica, combattiamo. Congratulazioni per la vittoria, cosacco! Congratulazioni per la vittoria, Ucraina! Gloria all’Ucraina”.
Usyk è un pugile eclettico, completo sia nella fase offensiva che in quella difensiva. È molto cattolico, esibisce sempre la sua appartenenza all’Ucraina, dov’è considerato ormai da anni un eroe nazionale. Al trash talking risponde con l’ironia, non fa tanti proclami, non offende l’avversario anzi ha mostrato tanto rispetto per Tyson Fury. “È il mio miglior amico – ha detto nella conferenza stampa dopo il match – lo rispetto davvero, credo sia un avversario molto duro. Mi ha reso più forte, è un grande avversario, un uomo enorme, un pugile duro, un uomo buono. Parla molto ma è solo troll, lo rispetto davvero molto. 24 round, pensate. Questa ormai è storia”.