La storia
Fugge dalla guerra in Ucraina, Gleb Solomon diventa campione di karate a 15 anni: “Ora voglio solo stare con mio padre”
L'arrivo in Italia, la nuova vita con la madre a casa di una zia e una medaglia d'argento, con la speranza che finisca l'invasione russa
Sport - di Andrea Aversa
La vittoria della medaglia d’argento alla Karate 1 Youth League – Venice 2024 è stato il premio conquistato dopo aver fatto tanti sacrifici. Gleb Solomon a soli 15 anni, non solo è un giovane campione e promessa del karate ma a quell’età ha già vissuto particolari esperienze di vita. Nato a Chernivtsi, città ucraina al confine con la Romania, Gleb è scappato dalla guerra insieme alla madre Oksana. Dal 2022 vive a casa di una zia a Rovello Porro, in provincia di Como. È riuscito a continuare ad allenarsi, dopo essere cresciuto insieme al Maestro Chobotar Valera, oggi lavora con il coach Massimiliano Ferrarini.
Dalla guerra in Ucraina a giovane campione di karate: chi è Gleb Solomon
Quest’ultimo ha spiegato a l’Unità: “Gleb è un ragazzo serio, educato ed umile, con una grande passione per il Karate. Non manca mai ad ogni allenamento e non si risparmia in impegno e fatica. Anche a scuola il suo profitto è buono. Ha iniziato a praticare il karate a 5 anni. Due anni fa, a 13 anni era di statura normale, adesso che ne ha 15 ha una bella altezza e fisicamente e ben strutturato. Non si fa fatica ad allenarlo – ha continuato Ferrarini – nel senso che si impegna e non si tira mai indietro. Come si suole dire, ha voglia di migliorare e di diventare forte. Alle volte è un ragazzo chiuso, che esterna poco il suo stato d’animo. Sicuramente non si trova nelle condizioni di tutti gli altri ragazzi italiani della sua età. Non si lamenta mai– ha concluso il Maestro – e non parla della guerra, ma non per questo il suo stato d’animo è integro da sofferenze. Si percepisce che il karate, l’allenamento e le gare, in questo momento, sono la sua ragione di vita“.
La storia
Un percorso, quello che ha portato Gleb alla medaglia, fatto di più incontri: il giovane combattente ha sfidato e battuto gli avversari che salivano sul ring, rispettivamente, “Polonia, Repubblica Ceca, Bosnia ed Erzegovina, Venezuela ed Italia. In tutti gli incontri ha subito pochissimi punti e ne ha fatti molti“, ha detto Ferrarini. Iscritto all’Albelghiero, Gleb ci ha raccontato che, “il karate mi ha insegnato disciplina, capacità di prendere decisioni, calma, forma fisica, indipendenza e anche equilibrio psicologico. Voglio ringraziare il mio allenatore, Massimiliano Ferrarini, per avermi sostenuto lungo tutto il percorso verso questa medaglia, e i miei genitori per avermi sempre supportato e per essere sempre stati al mio fianco“.
Il futuro
Gleb ha le idee molto chiare sul suo futuro, l’appuntamento è ora in, “Slovacchia, a Bratislava. È molto significativa perché rappresenta la seconda fase di qualificazione per il Campionato Europeo, che si svolgerà a febbraio 2025 in Polonia. In questa competizione ho bisogno solo della vittoria“. Ma il vero desiderio di Gleb è un altro, quello di rivedere il padre, rimasto in Ucraina: “Cerchiamo di scriverci o di sentirci al telefono ogni giorno. Ora papà sta bene, lavora ogni giorno, a volte si allena in palestra e trascorre il suo tempo nel migliore dei modi. Mi manca tantissimo. Quando inizieranno le vacanze scolastiche, ho intenzione di andare da lui in Ucraina per Natale e trascorrere del tempo insieme“.