La decisione del Presidente uscente

Perché Biden ha concesso la grazia al figlio Hunter: di cosa era accusato

Niente grazia aveva detto a giugno e ripetuto a luglio. Eppure, a 50 giorni dalla scadenza del suo mandato presidenziale, Joe Biden ha concesso “una grazia totale e incondizionata” al figlio Hunter

Esteri - di Martina Ucci

3 Dicembre 2024 alle 17:00

Condividi l'articolo

AP Photo/Susan Walsh
AP Photo/Susan Walsh

“Quando è troppo è troppo”, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden spiegando la sua decisione di concedere la grazia a suo figlio, accusato di possesso illegale d’armi e frode fiscale, per cui rischiava 25 anni di carcere.

Hunter Biden, primogenito del Presidente uscente, a giugno era stato condannato dallo stato del Delaware per aver acquistato una pistola nel 2018 dichiarando – falsamente – di non essere un consumatore di droghe illegali. A questo reato si erano aggiunti a settembre 9 tipologie di reati fiscali di cui lo stesso Hunter Biden si è dichiarato colpevole. Niente grazia aveva detto a giugno e ripetuto a luglio. Eppure, a 50 giorni dalla scadenza del suo mandato presidenziale, Joe Biden ha concesso “una grazia totale e incondizionata” al figlio Hunter, sostenendo che quello contro di lui fosse stato un processo politico.

“Oggi ho firmato la grazia per mio figlio Hunter. Dal giorno in cui mi sono insediato, ho detto che non avrei interferito con il processo decisionale del dipartimento di Giustizia, e ho mantenuto la mia parola anche quando ho visto mio figlio essere perseguito in modo selettivo e ingiusto”, ha dichiarato in un comunicato stampa. Il dem ha spiegato questa decisione sostenendo che Hunter “è stato trattato in modo diverso”. Tra le ragioni che hanno spinto il Presidente a graziare il figlio, il fatto che – sostiene lui – distruggendo Hunter, cercassero in realtà di distruggere lui. Di fatto con questa decisione, Biden smentisce sé stesso, anche se non è il primo Presidente degli Stati Uniti a concedere la grazia a un parente.

Donald Trump, che oggi critica aspramente Biden, gridando all’ “abuso di potere”, a fine dicembre del 2023 – qualche settimana prima della scadenza del suo mandato – concesse la grazia a Charles Kushner, padre del marito di sua figlia Ivanka, condannato per evasione fiscale nel 2005. Ma anche dalla fila dei democratici vi è un precedente: nel 2001 Bill Clinton graziò il fratello Roger, che stava scontando una pena per dei reati di droga risalenti al 1985. La differenza sostanziale tra Hunter Biden e i parenti di Trump e Clinton è che il figlio del Presidente uscente non ha scontato neanche un giorno di detenzione. Infatti, sia Charles Kushner che Roger Clinton avevano già scontato le proprie pene, con la grazia avevano ottenuto la fedina ripulita.

La reazione di Donald Trump non ha tardato ad arrivare. “È un abuso e un errore giudiziario” ha scritto il futuro Presidente sul suo social Truth, ironizzando se tra le persone graziate Biden avesse incluso anche i “6 ostaggi di gennaio”, riferendosi alle persone arrestate dopo l’assalto al Campidoglio del 2021. “Biden non è certo il primo presidente a usare i suoi poteri di grazia a beneficio di chi gli è vicino. Ma è stata comunque una sorprendente inversione di tendenza per un uomo che si era impegnato a ripristinare le norme e il rispetto dello stato di diritto”, ha scritto Ap.

3 Dicembre 2024

Condividi l'articolo