Punto Nave
Salvini e Musk, i competenti e i soliti spargiveleno
A Elon Musk sarebbe forse il caso di fargli dare un’occhiata alla legge di bilancio, prima dell’approvazione in Parlamento...
Editoriali - di Ammiraglio Vittorio Alessandro
Molti insistono ad agitare lo spauracchio dell’autoritarismo, ma fanno bene gli ex intellettuali di sinistra – o gli intellettuali della ex sinistra – a precisare che il fascismo è il fascismo (come, del resto, anche il genocidio è il genocidio, e così via).
Si dirà, ad esempio, che la sospensione per tre mesi e la decurtazione dello stipendio impartite al professor Raimo, per aver (fuori dalla scuola, e in un confronto pubblico) parlato male del proprio ministro, saranno anche eccessive, ma il docente farà certamente ricorso al Tar, e magari la spunterà. Così, tutti i dipendenti pubblici che avranno criticato la politica del proprio ministro, qualora raggiunti da punizioni, potranno nominare un avvocato e andare in giudizio: questa è democrazia. Le nostre istituzioni lavorano in piena serenità, e anche le redazioni si muovono, come sempre, soltanto fra ticchettii di tastiere e rullii di rotative, ma i soliti agitatori asseriscono che non è vero, e che gli spazi della democrazia – soltanto perché alquanto sordi e grigi – rischiano di essere riempiti da manipoli di fedeli. Una sciocchezza.
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Sempre per dire, la commissione di Valutazione di Impatto ambientale, pronta ad esprimere il parere decisivo sul ponte dello Stretto, è nel pieno delle attività. Nei giorni scorsi sono stati nominati dodici componenti di sicuro equilibrio i quali, entro oggi, dovranno pronunciarsi sulla fattibilità della grande opera, non senza prima aver dato un’occhiata alle carte: una documentazione che ammonta a circa 350mila pagine spazianti dalle faglie sottomarine ai riflessi sull’avifauna, passando per i campi elettromagnetici e la sicurezza della navigazione.
Svolgeranno il proprio impegno placidamente e con competenza, sapendo che il proprio sforzo sarà infine vagliato – secondo la normale dialettica fra istituzioni – dal governo (dal ministro Salvini, in particolare) e da Elon Musk. Quanto a quest’ultimo, sarebbe forse il caso di fargli dare un’occhiata alla legge di bilancio, prima dell’approvazione in Parlamento.