A Napoli
Renato Caiafa, chi è il 19enne fermato per la morte di Arcangelo Correra: il fratello Luigi e il papà Ciro uccisi nel 2020 e nel 2021
Il giovane ha dichiarato agli inquirenti che la morte del cugino è avvenuta a causa di un gioco finito male e che la pistola l'avrebbe trovata sotto un'automobile. Rispettivamente quattro e tre anni fa, il decesso dei due parenti: uno a causa di una tentata rapina, l'altro per un agguato
Cronaca - di Andrea Aversa
Renato Benedetto Caiafa è stato fermato ieri dagli agenti della Polizia di Stato perché ritenuto il presunto colpevole della morte accidentale del cugino Arcangelo Correra. Il 19enne ha detto agli inquirenti di aver trovato una pistola sotto un’automobile e che a causa di un gioco finito male, è partito un colpo d’arma da fuoco che ha ferito il 18enne, poi deceduto all’ospedale Pellegrini. Erano le 5 del mattino di sabato 9 novembre. I due giovani erano piazza Sedil Capuano, zona Vicaria, quartiere del centro storico di Napoli.
Chi è Renato Caiafa
Proprio nei pressi di via dei Tribunali, Caiafa ha colpito alla testa il cugino Correra, uccidendolo. Vi sono in corso le indagini della Squadra Mobile di Napoli ma a quanto pare la tragedia sarebbe davvero avvenuta a causa di uno stupido gioco. Se così possiamo chiamarlo. Un gruppo di ragazzini, ancora in giro alle 5 del mattino che stanno giocando con una pistola, trovata per caso sotto un’automobile. Così avrebbe perso la vita un giovane di appena 18 anni. Caiafa si è consegnato spontaneamente alle forze dell’ordine. Sarebbe stato consigliato dai suoi familiari.
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Il fratello Luigi e papà Ciro
Una famiglia, quella dei Caiafa, segnata da altri due drammi avvenuti rispettivamente quattro e tre anni fa. È il 4 ottobre 2020, il 17enne Luigi Caiafa ha perso la vita, ucciso da un poliziotto durante il tentativo di compiere una rapina. Con lui il figlio di Gennaro De Tommaso, alias Genny ‘a carogna, ex capo ultrà del Napoli e trafficante di droga, oggi collaboratore di giustizia. Il 31 dicembre dell’anno successivo, poche ore prima del Capodanno, un killer entrò nel basso in via Sedil Capuano dove vive la famiglia Caiafa. Il sicario esplose alcuni colpi d’arma da fuoco e uccise Ciro Caiafa, 40 anni e padre di Luigi e Renato, mentre un tatuatore gli stava facendo un tatuaggio. Erano presenti la moglie e tre figli. La vittima sarebbe stata ammazzata per questioni legate allo spaccio di droga.
La madre, le armi e il murale
La moglie del 40enne e madre dei due ragazzi, Anna Elia, ha rilasciato oggi un’intervista a Il Mattino. Ha detto che il figlio Renato è, “un bravo ragazzo che si arrangia a fare l’aiutante pizzaiolo“. Un giovane che dentro di se porta un peso enorme, proprio a causa di ciò che ha passato. La donna ha chiesto allo Stato, “di fare qualcosa per i figli di Napoli: qui girano troppe armi, sono in tanti a vivere con la pistola addosso“. È stata poi accennata la vicenda relativa al murale realizzato e dedicato al figlio Luigi Caiafa e poi fatto rimuovere dalle istituzioni.