Putin pronto a parlare con Trump

Quale è il piano di Trump per la pace in Ucraina: Putin pronto a parlare col nuovo presidente USA

Kiev dovrebbe accettare la cessione della Crimea e del Donbass: un’inversione a U rispetto alla linea di Biden. Tra le ipotesi anche la rinuncia all’adesione alla Nato per i prossimi 20 anni in cambio di aiuti militar

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

9 Novembre 2024 alle 12:00

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AP Photo/Virginia Mayo
AP Photo/Virginia Mayo

Si era vantato di risolvere la guerra in 24 ore, se fosse stato al potere prima dell’invasione russa, ed ora, secondo il Washington Post, Donald Trump si dice in segreto convinto di poter porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia: se diventerà nuovamente presidente degli Stati Uniti a novembre, con le elezioni per la Casa Bianca, pensa di poter centrare l’obiettivo convincendo l’Ucraina a cedere una parte del proprio territorio. È lo scenario che delinea il Washington Post, sulla base di informazioni fornite da persone a conoscenza del “piano”. Nel dettaglio, secondo il quotidiano, la proposta di Trump prevede che l’Ucraina accetti la cessione della Crimea e del Donbass. Un simile approccio, che sarebbe stato già discusso dall’ex presidente in meeting riservati con i propri consiglieri, rappresenterebbe un’inversione a U rispetto alla linea seguita sinora all’amministrazione del presidente Joe Biden. Del “piano segreto” danno conto anche il Financial Times e il Wall Street Journal.

I punti del Piano Trump

I punti sono così sintetizzati: Congelare la guerra in corso. La Russia si tiene le terre occupate sia nel 2014-15 che dal 2022. Si parla di circa il 20 per cento del territorio ucraino e comprende la penisola di Crimea, il Donbass con Mariupol, tutta la fascia di territorio lungo il mare di Azov sino a Kherson e larga parte della regione di Zaporizhzhia. In questo contesto, gli ucraini potrebbero cedere ciò che ancora controllano dal 6 agosto della regione russa di Kursk (circa 500 chilometri quadrati) in cambio di altre zone occupate dai russi. Nel team dell’ufficio di transizione del presidente neoeletto starebbe circolando anche l’ipotesi di una rinuncia da parte dell’Ucraina all’adesione alla Nato per almeno 20 anni in cambio di una prosecuzione degli aiuti militari da parte di Washington finalizzati a scoraggiare futuri attacchi russi. In base a questo piano, rivelato solo nelle ultime ore, si arriverebbe alla creazione di una zona demilitarizzata di oltre 1.200 chilometri. Non sarebbe stato ancora stabilito chi vigilerebbe su tale linea del fronte ma quel che è certo è che gli Stati Uniti non intendono far parte di questa forza di peacekeeping. Dalla squadra di Trump fanno infatti sapere che “non manderemo uomini e donne americani a tutelare la pace in Ucraina, e certo non pagheremo il conto. Lasciamo che a farlo siano polacchi, tedeschi, britannici e francesi”.

Un’ulteriore opzione, ancora più radicale, proposta da alcuni collaboratori della prima amministrazione Trump per costringere Kiev a sedersi al tavolo delle trattative sarebbe quella di interrompere le forniture di armi alla resistenza ucraina. Si tratta dell’ipotesi peggiore per Zelensky e i suoi: non solo entrerebbero nei negoziati da una posizione di estrema debolezza, ma non riuscirebbero nemmeno a contenere ulteriori attacchi russi se Putin decidesse che, prima di trattare, vuole annettere alla Federazione qualche altro pezzo dell’ex repubblica sovietica. Si tratterebbe, in altre parole, di lasciare carta bianca al Cremlino. Per Pavlo Klimkin, ex ministro degli Esteri ucraino intervenuto ai microfoni della radio ucraina Nv, Trump, “da uomo d’affari, vede la geopolitica come ‘mi dai questo, ti garantisco questo in cambio’”.  Resta da capire, evidenzia il Post, cosa l’Ucraina possa offrire a Trump.

Intanto, è la constatazione di Oleksiy Honcharenko, parlamentare ucraino dell’opposizione, il mondo sta passando “da un ordine internazionale basato sulle regole a un ordine internazionale basato sugli accordi” e “con Trump l’ordine globale sarà basato su accordi e non su regole”. Lo scambio di porzioni del paese per un cessate il fuoco metterebbe l’Ucraina in una posizione peggiore senza la garanzia che la Russia non si riarmerà e non riprenderà – in un indefinito futuro – le ostilità come ha fatto in passato, ha affermato Emma Ashford, membro senior dello Stimson Center, un think tank apartitico. “È un accordo terribile”, ha detto della proposta di Trump.

Quanto a Putin, dopo essersi congratulato con il tycoon per la sua vittoria, ha aggiunto: “Ho già detto che lavoreremo con qualsiasi capo di Stato di cui il popolo americano si fidi”, ha spiegato nel corso della sessione plenaria del Valdai International Discussion Club. Il presidente russo ha poi detto di considerare “degna di attenzione” l’iniziativa di Donald Trump per mettere fine al conflitto in Ucraina, auspicando di avere l’occasione di fargli le congratulazioni per l’elezione alla Casa Bianca. Sempre secondo i media russi, il leader del Cremlino si sarebbe detto pronto ad avere un colloquio con Trump. La risposta di Trump arriva a stretto giro nell’intervista a Nbc news: “Penso che ci parleremo”.

9 Novembre 2024

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