Le mosse di Kiev
Zelensky, il “piano per la vittoria” presentato al Parlamento ucraino ma già bocciato da Mosca: dubbi anche degli alleati
Un “piano per la vittoria” che avrà bisogno del pieno sostegno dei partner occidentali, Nato in primis. È quello presentato mercoledì dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Rada, il Parlamento di Kiev.
Un lungo discorso in cui il leader ucraino ha illustrato le cinque fasi fondamentali del progetto per terminare con la vittoria il conflitto scatenato nel febbraio 2022 dalla Russia, quando è iniziata la “operazione militare speciale” voluta dal Cremlino di Vladimir Putin.
Nel suo discorso ovviamente Zelensky ha rivelato solo alcuni punti e linee generali del piano, riservando i dettagli più delicati in incontri privati con i leader dei partiti ucraini. Piano che Zelensky porterà giovedì al vertice Ue al quale prenderà parte su invito del presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Il piano per la vittoria di Zelensky
Il primo punto è paradossalmente quello che tra tutti appare al momento più complicato: l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Da una parte Kiev che l’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica è la grande assicurazione sulla vita del Paese di fronte all’aggressione russa, dall’altra l’obbligo di intervento dei Paesi membri della Nato nei confronti di un alleato sotto attacco è anche l’ostacolo più grande per un ingresso rapido di Kiev nell’Alleanza, dato che di fatto costringerebbe l’Occidente a scendere apertamente in guerra contro Mosca.
Altro punto del piano riguarda il “no secco” alla cessione di territori ucraini alla Russia. La Russia deve perdere la guerra contro l’Ucraina. Non può esserci un ‘congelamento’ del fronte. Non può esserci alcuno scambio sul territorio dell’Ucraina o sulla sua sovranità”, ha detto il presidente ucraino davanti ai parlamentari
Quindi l’ennesima richiesta ai partner occidentali di eliminare le restrizioni sulle armi a lungo raggio, così da colpire obiettivi militari anche nel territorio russo più interno e lontano dal primo fronte di guerra. Zelensky ha inoltre auspicato lo spiegamento di “deterrenti non nucleari” in Ucraina.
I presented the Victory Plan to the Verkhovna Rada and the people of Ukraine. It is the path to strengthening Ukraine, not just to defend our positions but to build a bridge to the second Peace Summit, which will bring a just end to this war for Ukraine. pic.twitter.com/S6rArS9PJl
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 16, 2024
“L’Ucraina propone di schierare sul suo territorio una serie completa di misure deterrenti strategiche non nucleari, che saranno sufficienti a proteggerci da qualsiasi minaccia militare proveniente dalla Russia”, le parole di Zelensky alla Rada, dove ha poi aggiunto che questo punto è stato dettagliato in un “allegato segreto” al suo piano di vittoria ed era stato presentato a Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia e Germania.
La posizione della Nato
La risposta della Nato non si è fatta attendere. Il suo segretario Mark Rutte, parlando in una conferenza tenuta alla vigilia della ministeriale Difesa, ha detto che “prende nota” del piano ucraino, che “verrà discusso” ma che “non commento ogni dettaglio, è un messaggio forte da parte di Zelensky e del suo staff ma non posso dire che sostengo tutti i punti del piano”.
“Questo non significa che non sosterremo l’Ucraina in modo che possa vincere”, ha aggiunto Rutte, che ha poi rivendicato il lavoro svolto dall’Alleanza Atlantica in favore di Kiev, con gli alleati che nel corso dei primi sei mesi del 2024 “hanno consegnato 20,9 miliardi in aiuti militari all’Ucraina, siamo sulla via giusta per centrare l’obiettivo dei 40 miliardi nel 2024”.
La bocciatura del Cremlino
Scontata invece la reazione di Mosca. Il piano del presidente Volodymyr Zelensky per mettere fine al conflitto in Ucraina è “probabilmente lo stesso degli americani” che prevede di “combattere la Russia fino all’ultimo ucraino”, è stati il commento del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
Peskov ha poi sottolineato che se l’Ucraina vuole veramente ottenere la pace, deve “riprendersi dalla sbornia” e rendersi conto della “futilità della politica che sta seguendo”.