La tragedia a Buenos Aires
Liam Payne, tre persone incriminate per la morte dell’ex One Direction: i sospettati, le droghe, la fidanzata
La nota della Procura di Buenos Aires, le accuse per "abbandono di persona prima della morte e fornitura e favoreggiamento di stupefacenti". Gli esami sul cadavere restituito alla famiglia in Inghilterra
Cronaca - di Redazione Web
Per la morte tragica e improvvisa morte di Liam Payne, ex cantante degli One Direction e solista, ritrovato senza vita dopo una caduta dal balcone della stanza d’albergo in cui alloggiava a Buenos Aires, sono state incriminate tre persone. La polizia ha fatto sapere di aver compiuto finora otto perquisizioni nelle abitazioni dei tre imputati e un’altra nella stanza di una delle due donne che sarebbero state in compagnia di Payne prima della sua morte. Le accuse sono quelle di “abbandono di persona prima della morte e fornitura e favoreggiamento di stupefacenti”.
La Procura di Buenos Aires ha incriminato un accompagnatore di Payne, accusata di abbandono di persone con conseguente morte oltre ad avergli fornito droghe illegali. Secondo La Nación si tratterebbe di un uomo d’affari che si spacciava per il manager del cantante. Le altre due persone sono accusate di spaccio di sostanze stupefacenti, una delle due è un dipendente dell’hotel CasaSur di Buenos Aires. Le autorità hanno fatto sapere di aver sequestrato anche nove telefoni cellulari, tre computer, due dischi rigidi e un barattolo di marijuana. Non hanno diffuso i nomi degli indagati.
Chi era Liam Payne
Payne aveva 31 anni. Aveva parlato esplicitamente negli ultimi anni dei suoi problemi con alcol e droghe, a causa di problematiche mentali. Era stato anche in una struttura specializzata per curarsi. Prima della morte, un dipendente dell’albergo aveva chiamato il 911 e aveva raccontato che un ospite “sotto effetto di droghe” stava “distruggendo la stanza”, un altro dipendente aveva aggiunto che poteva essere un pericolo il fatto che lo stesso ospite si trovava “in una stanza con balcone”. Secondo il procuratore al momento della morte il cantante “non era completamente cosciente o stava sperimentando uno stato di evidente calo o perdita di coscienza”.
Com’è morto Liam Payne
Gli esami tossicologici condotti sulla salma hanno confermato tracce di alcol, cocaina e antidepressivi. I primi test avevano riscontrato la presenza di cocaina rosa, un mix di ketamina e altre droghe, anche se la dichiarazione dell’Ufficio del Procuratore Penale e Correttivo Nazionale non menziona tale sostanza. Il cadavere lo scorso 6 novembre è stato rimandato in Inghilterra per i funerali. Le tre persone in questione sono state individuate dopo che gli inquirenti hanno analizzato 800 ore di video ricavate dall’impianto di sorveglianza.
All’indomani della notizia della morte di Payne, una notizia che aveva fatto il giro del mondo in pochi minuti, il quotidiano argentino Clarín aveva recuperato e diffuso alcune foto della camera d’albergo in cui alloggiava Payne. La polizia ci avevano trovato sostanze illegali e oggetti che potrebbero esser state usate per il consumo delle stesse. Cartine, fogli di alluminio, polvere bianca. Apparivano inoltre danni ai mobili e al televisore nella camera. La polizia aveva sequestrato tutto. Il procuratore aveva parlato della morte causata da un trauma multiplo e da emorragia interna ed esterna.
Secondo l’entourage del cantante Payne “non voleva morire”, aveva appena firmato un contratto con la piattaforma streaming Netflix, aveva pubblicato da pochi mesi un singolo inedito da solista. La fidanzata Kate Cassidy aveva raccontato che il compagno sognava le nozze. Anche lei era andata in Argentina ma era ripartita il 14 ottobre.