Election day
Come si vota negli Usa, qual è il sistema elettorale americano che elegge il Presidente: perché si va alle urne di martedì e a novembre
Domani i cittadini statunitensi sceglieranno tra la democratica e attuale vice alla Casa Bianca Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump
Esteri - di Andrea Aversa
Decine di milioni di elettori dovranno scegliere tra meno di 24 ore la guida del loro Paese. La vittoria andrà alla coppia democratica Kamala Harris e Tim Walz o a quella repubblicana Donald Trump e J.D. Vance? La candidata dell’Asinello è attuale vice del Presidente Joe Biden (che si è ritirato dalla corsa), lo sfidante dell’Elefantino, invece, è già stato alla Casa Bianca dal 2016 al 2020. Due le curiosità, non è detto che vincerà chi prenderà più voti e già in 20 milioni hanno potuto votare per corrispondenza o online. Come si vota negli Usa? Il sistema elettorale americano che vede scegliere i rispettivi candidati del Partito Democratico e Repubblicano attraverso le relative e primarie e convention, è basato sui delegati, ovvero sui grandi elettori. Ogni stato ha un numero di grandi elettori che, in base a un sistema maggioritario, vengono vinti da uno dei due contendenti per la sfida alla Casa Bianca. Il numero di delegati è stabilito in base agli abitanti di ogni singolo stato. Alcuni stati sono decisivi per l’elezione del presidente.
Elezioni Usa 2024: come si vota
Al totale degli stati si aggiunge il Distretto di Columbia (del quale fa parte la capitale a stelle e a strisce, Washington). Il Nebraska e il Maine sono un’eccezione che conferma la regola: il loro sistema elettorale, infatti, è definito split electoral vote, perché è una sorta di ibrido. Come se fosse un voto disgiunto, di cui una parte è più simile ad un proporzionale. I delegati che saranno votati dai cittadini hanno già espresso la loro posizione, ovvero quale sarà il candidato presidente che sosterranno. In totale, i grandi elettori disponibili, sono 538. Per averne la maggioranza e vincere le elezioni, un candidato presidente deve conquistarne 270, ovvero la semplice maggioranza. Il 17 dicembre successivo, ovvero un mese e mezzo dopo dal voto, i delegati riuniti nei singoli stati, eleggono il Presidente. Quest’ultimo, scelto dunque dai grandi elettori, è poi nominato dal Congresso che si riunirà il 6 gennaio 2025. Dopo due settimane, il 20 gennaio, il nuovo Presidente (cioè il 47esimo) presterà giuramento e farà ufficialmente il suo ingresso nella Casa Bianca. Questa giornata si chiama Inauguration Day.
- Washington Post, niente endorsement prima del voto Usa: Bezos blocca l’editoriale pro-Harris
- Trump e la “passione” per Hitler, gli elogi in segreto alla Casa Bianca: “Vorrei avere i generali che aveva lui”
- La lotteria pro-Trump di Musk, così il miliardario promette un milione al giorno a chi firma la sua petizione
- Trump e Musk insieme per un comizio a Butler, dove subì l’attentato: lo show per “difendere la democrazia”
Elezioni Usa 2024: qual è il sistema elettorale e presidenziale americano
Se nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza, sarà direttamente il Congresso a decidere chi sarà Presidente. A stabilirlo sarà la Camera, mentre il Senato nominerà il vice. Il sistema è quello del ‘voto speciale‘, ovvero ogni stato attraverso una delegazione nominata a livello locale, può esprimere un voto. Il Distretto di Columbia non ha questa facoltà e quindi non avrà più la sua importanza ai fini dell’elezione. L’esito del voto è a maggioranza semplice. Per quanto riguarda il Senato, invece, a decidere sarà il voto di ogni singolo senatore. Il metodo è dunque individuale e detto ‘elezione contingente‘. L’ultimo precedente è del 1837.
Perché si vota di martedì e a novembre: l’Election day per l’elezione del Presidente
A stabilire il giorno delle elezioni, ovvero l’Election Day è stato il Congresso nel 1835. All’epoca la maggior parte della popolazione americana viveva in zone agrarie e rurali. Per raggiungere i seggi era necessario spostarsi in giornate che non fossero lavorative e nemmeno di riposo, come la domenica. Gli spostamenti si facevano ovviamente a cavallo o in calesse, quindi per arrivare nei centri abitati e votare, si potevano impiegare anche dei giorni. Dunque, per rendere comodo il giorno del voto e consentire a quanti più cittadini possibili di recarsi alle urne, fu scelto il martedì. Questo perché, tranne il mercoledì (giornata dedicata al mercato e agli scambi commerciali), gli altri giorni della settimana erano riservati alla cura della terra. E perché a novembre? Quest’ultimo era il mese del raccolto, attività che poteva distogliere gli agricoltori dal loro operato quotidiano.