Il countdown è iniziato
Elezioni Usa, i sondaggi della vigilia: Harris e Trump alla pari, mai un voto così incerto
Mancano pochi giorni all’Election Day e negli Stati Uniti ancora non si sa cosa aspettarsi dai risultati alle urne. Aumentano le star che appoggiano Kamala
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Il countdown è iniziato. Il finale è tutto da scrivere. A quattro giorni dalle presidenziali americane, le campagne elettorali dei candidati si concentrano su Wisconsin e Michigan, due dei sette Stati chiave, cioè in bilico e considerati decisivi per la vittoria finale.
Kamala Harris farà tappa a Janesville e Little Chute, in Wisconsin, e poi andrà a West Allis, dove interverrà la rapper Cardi B., che lancerà un messaggio per invitare le donne ad andare a votare. Il candidato vice di Harris, il governatore del Minnesota Tim Walz, sarà invece a Detroit, Michigan, e poi terrà un comizio a Flint e andrà a fare campagna a Traverse City. Donald Trump parlerà ai suoi sostenitori a Warren, in Michigan, prima di dirigersi a Milwaukee, Wisconsin, dove è atteso alle 21, quando in Italia saranno le 3 di notte. Il suo vice, il senatore dell’Ohio J.D. Vance comincerà a Portage, in Michigan, per poi volare in North Carolina, dove è atteso da un comizio nel pomeriggio.
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Secondo la media dei sondaggi stilata ieri dal sito FiveThirtyEight, l’ultimo sondaggio di Cnn condotto proprio nel “blue wall” dà Harris avanti in Michigan e Wisconsin, mentre in Pennsylvania i due sfidanti sarebbero pari. In Michigan la vicepresidente sarebbe al 48% contro il 43% di Trump fra coloro che probabilmente si recheranno alle urne, mentre in Wisconsin sarebbe al 51% contro il 45% del rivale. In Pennsylvania, secondo lo stesso rilevamento condotto fra il 23 e il 28 ottobre, i due candidati sarebbero entrambi al 48%. Il pareggio in Pennsylvania emerge anche dal Monmouth University Poll, altro sondaggio appena pubblicato: il 42% di chi ha già votato sostiene Harris, percentuale che cresce al 47% considerando chi deve ancora votare, numeri identici per Trump. Contando gli Stati in cui sono certi di vincere, Harris parte da 225 voti, Trump da 220. Restano 93 voti elettorali, quelli che decideranno l’elezione: la Pennsylvania ne assegna 19, la Georgia e la North Carolina 16, il Michigan 15, l’Arizona 11, il Wisconsin 10 e il Nevada 6. È difficile conquistare la Casa Bianca senza la Pennsylvania – concordano gli analisti politici e i guru elettorali – per questo motivo è il luogo più frequentato dai candidati durante la campagna elettorale, nel fine settimana appena trascorso è tornata lì di nuovo Kamala Harris.
Tra il 1° gennaio 2023 e lo scorso 8 ottobre, la campagna elettorale di Harris e le varie organizzazioni di raccolta fondi affiliate al Partito democratico hanno speso 180 milioni di dollari in pubblicità in Pennsylvania, anche i Repubblicani hanno speso 170 milioni di dollari. Sono cifre record, molto più alte rispetto a quelle investite negli altri Stati. Secondo gli analisti è il mix di popolazioni urbane e rurali che lo rende uno Stato competitivo per entrambi. Ci sono grandi centri urbani come Pittsburgh e Philadelphia, roccaforti storiche dei democratici, ma ultimamente non più così “blu” anche a causa della crisi del settore delle automobili, e ci sono appunto anche ampie zone rurali dove sono da sempre più popolari repubblicani. Di certo, una corsa così combattuta non si era mai vista. Elezioni combattute. Elezioni partecipate. Oltre 60 milioni di elettori hanno già espresso il loro voto anticipatamente nelle elezioni americane, battendo il precedente record del 2020, in cui nell’Election day votarono 158 milioni di persone. Lo riferiscono i media Usa.
The Economist scende in campo e appoggia Kamala Harris. Mettendo in guardia sul fatto che una seconda presidenza Trump comporta un “rischio inaccettabile per l’America e per il mondo”, il magazine afferma: “se avessimo un voto sarebbe per Kamala Harris. È difficile immaginare che Harris possa essere una presidente eccezionale, ma le persone possono sorprendere. Non si può comunque immaginare che possa provocare una catastrofe”, mette in evidenza il magazine. Per chi vive l’incubo-Trump, viene in soccorso Allan Lichtman, il Nostradamus d’America che ha azzeccato il risultato di tutte le elezioni presidenziali dal 1984 a oggi (tranne una, controversa) basandosi su sette domande vero/falso. Secondo il suo modello sarà Kamala Harris a vincere le elezioni americane.
Le elezioni si avvicinano e anche i campioni dello sport si espongono. Tra questi la stella del basket Nba e dei Los Angeles Lakers LeBron James che ha espresso il suo appoggio a Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca. «La scelta è chiara per me», ha detto il quattro volte campione Nba in un video. «Quando penso ai miei figli e alla mia famiglia e a come cresceranno, la scelta è chiara per me», le parole del campione: «Votate Kamala Harris». Saranno gli elettori a marcare il canestro decisivo. Dal quale dipende il futuro dell’America e non solo.