Il caso
Gestazione per altri, coppia italiana fermata in Argentina con una bambina: non posso lasciare il Paese

Bloccati in Argentina dal 25 ottobre in un limbo legale: non sono agli arresti, ma non possono lasciare il Paese. È la vicenda che coinvolge una coppia di italiani, fermati in aeroporto a Buenos Aires mentre erano in partenza per fare ritorno in Italia assieme alla figlia nata da due settimane tramite gestione per altri.
I due uomini, un oncologo di 36 anni di Padova e il compagno infermiere di 40 anni, uniti civilmente, hanno ammesso alle autorità argentine che la bambina è nata dopo una gravidanza portata avanti da una donna di Rosario, grossa città argentina di un milione di abitanti nella provincia di Santa Fe.
A dare la notizia è stato il quotidiano argentino La Nacion: da una prima ricostruzione la coppia avrebbe pagato circa 6 milioni di pesos, ovvero 5.500 euro, a una donna 28enne di Rosario per il parto, dopo un contatto avvenuto tramite Facebook.
Una vicenda complicata: in Argentina la gestione per altri non è regolamentata, in Italia invece il governo Meloni nella sua furia ideologica ha reso la Gpa “reato universale”, dunque in teoria perseguibile anche se messo in atto da coppie italiane all’estero, anche dove è legale. Al momento però il provvedimento non è ancora entrato in vigore.
La procura argentina ha un’inchiesta ipotizzando reati gravissimi: tratta di esseri umani, vendita di bambini e appropriazione di minori. L’ipotesi infatti è che dietro la donna che ha portato avanti la gravidanza, una 28enne in una situazione economica molto precaria e in uno stato di “estrema vulnerabilità”, come l’ha definita un un funzionario che sta seguendo il caso, vi sia un’organizzazione criminale che ha trattenuto gran parte della somma che la coppia italiana le ha pagato, concedendole solo una piccola quota.
I due sono stati bloccati all’aeroporto, assieme alla loro bambina, dopo aver mostrato i documenti in loro possesso e dopo che la madre biologica avrebbe riferito agli agenti di frontiera che aveva intenzione di affidare la bambina al padre per un viaggio in Italia. Il fatto che i due non fossero sposati, vivessero a migliaia di chilometri di distanza e che il padre biologico fosse andato in Argentina solo una volta nell’estate del 2023 ha insospettito le autorità che a quel punto hanno deciso di lanciare un alert.
Mentre la coppia italiana è blocca in Argentina, qui da noi si stanno muovendo anche tutte le associazioni che si occupano dei diritti delle famiglie arcobaleno. Anche la Farnesina sta seguendo il caso.