Il conflitto in Medio Oriente

Gaza e Libano, si riaccendono le speranze di tregua: la proposta dei mediatori su ostaggi, detenuti e cessate il fuoco

Esteri - di Redazione

30 Ottobre 2024 alle 12:25

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Gaza e Libano, si riaccendono le speranze di tregua: la proposta dei mediatori su ostaggi, detenuti e cessate il fuoco

Si riaccende una flebile speranza di arrivare ad una tregua tra Israele e Hamas. Una nuova proposta per un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi è stata recentemente presentata ai mediatori delle due parti.

Come riferisce il media israeliano Ynet, il capo del Mossad David Barnea ha presentato agli interlocutori del Qatar una proposta per il rilascio di 11-14 ostaggi da Gaza in cambio di un certo numero di prigionieri di sicurezza palestinesi da Israele e una tregua di “meno di un mese” nella Striscia, che dopo oltre un anno di conflitto è ridotta ad un cumulo di macerie e in cui la popolazione civile è costretta alla fame.

Il possibile accordo Israele-Hamas

Nel piano è previsto il rilascio di tutte le donne e i bambini ancora in mano al gruppo radicale terroristico che controlla l’enclave palestinese: secondo Channel 12 la proposta prevede il rilascio di 11 persone.

L’accordo avanzato dal capo dei servizi segreti israeliani inoltre non richiederebbe un ritiro completo dell’IDF, le forze di difesa israeliane, dalla Striscia di Gaza, né una fine completa dei combattimenti. Si tratterebbe di una concessione importante da parte di Hamas: il gruppo islamico nei precedenti round di negoziati sul punto aveva sempre insistito per ottenere un termine definitivo dei combattimenti nella Striscia. In cambio, secondo l’agenzia di stampa Walla, Israele rilascerà circa 100 prigionieri palestinesi e offrirà un mese di cessate il fuoco.

“I funzionari statunitensi ritengono che se si riuscirà a raggiungere un accordo a breve termine, questo potrebbe portare a un accordo permanente”, ha detto una fonte a conoscenza dei colloqui all’AFP.

Una tregua anche in Libano?

Israele starebbe lavorando anche ai termini per una tregua con Hezbollah, il secondo fronte di guerra avviato da mesi nel nord, in Libano. Lo ha rivelato il ministro israeliano dell’Energia, Eli Cohen, membro del gabinetto di sicurezza, spiegando che all’interno del gabinetto sono in corso discussioni al riguardo.

In particolare secondo la tv israeliana Channel 12 vi sarebbero stati colloqui tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e un numero limitato di funzionari israeliani riguardo a una tregua di 60 giorni. Israele esige in particolare il ritiro delle milizie di Hezbollah a nord del fiume Litani, lo spiegamento dell’esercito libanese lungo il confine israeliano, un meccanismo internazionale di intervento e di applicazione della tregua, nonché la garanzia che Israele mantenga la sua azione di libertà in caso di minacce.

Piano di cui è stato informato l’alleato americano. In particolare il consigliere per il Medio Oriente del presidente Joe Biden, Brett McGurk, e Amos Hochstein, il suo inviato speciale, dovrebbero lasciare gli Stati Uniti oggi per incontrare il primo ministro israeliano e altri funzionari israeliani per discutere le condizioni per un accordo possibile cessate il fuoco con Hezbollah.

di: Redazione - 30 Ottobre 2024

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