Il testo in CdM
Manovra, dalle banche 3-4 miliardi di “contributo” e tagli ai Ministeri: vince la linea Giorgetti
Un inteso lavoro di taglia e cuci per mettere nero su bianco la manovra da 25 miliardi e il Documento programmatico di bilancio (Dpb) che dev’essere trasmesso a Bruxelles entro la mezzanotte. Questo il compito del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha portato martedì sera in Consiglio dei ministri la legge di bilancio.
Una sfida complicata, causa difficoltà nel rastrellare i fondi necessari per le coperture: l’obiettivo sbandierato dalla premier Giorgia Meloni e dagli alleati è quello di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, misura che da sola vale 10 miliardi, e dei tre scaglioni Irpef, altri 4 miliardi.
Il “contributo” delle banche e i tagli ai Ministeri
Dove prendere i soldi? Da una parte il “contributo” dalla banche dal valore di 3-4 miliardi di euro, e dalla modalità ancora sconosciuta. Il vicepremier Antonio Tajani, che aveva parlato di una tassazione sugli extraprofitti delle banche come di una misura “da Unione Sovietica”, assicurando che non vi sarebbero state “nuove tasse”, su questo punto è stato costretto ad alzare bandiera bianca di fronte a casse dello Stato in evidente difficoltà.
L’altro cardine è la “spending review” annunciata più volte da Giorgetti nei confronti dei Ministeri: tutti dovranno stringere la cinghia e tagliare le spese del 5 per cento, ad eccezione della Sanità che, anzi, avrebbe 3,2 miliardi in più per far fronte alla cronica carenza di medici e altri operatori sanitari.
Cambiano le detrazioni
È previsto poi un nuovo restyling delle detrazioni in vista di una successiva e più complessiva razionalizzazione delle tax expenditures: il governo starebbe elaborando per la manovra l’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare
Aumentano le accise
In Consiglio dei ministri è arrivato anche il capitolo accise sui carburanti. È previsto “un decreto legislativo per la revisione delle disposizioni in materia di accise”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Meloni, che dall’opposizione gridava allo scandalo delle accise e prometteva nel programma di Fratelli d’Italia il loro taglio, al contrario aumenta l’odioso balzello per automobilisti e motociclisti.
In programma c’è un “allineamento” delle accise sul gasolio, a eccezione di quello destinato agli autotrasportatori, mentre quelle sulla benzina dovrebbero fare il percorso inverso.