La proposta
Attacchi all’UNIFIL e a Gaza, Spagna e Francia: “Stop all’esportazioni di armi a Israele” ma Meloni si smarca
All'incontro a Cipro dei Paesi UE affacciati sul Mediterraneo, l'appello di Macron e Sanchez: "L'unica maniera per fermare la guerra". La premier non si unisce alla proposta
Esteri - di Redazione Web
Ancora attacchi in Libano, alle forze UNIFIL. E ancora morti a Gaza, dove secondo il ministero della Salute controllato da Hamas ormai le vittime nella Striscia sono oltre 42mila. E così i capi di governo di Francia e Spagna hanno proposto di fermare le esportazioni di armi a Israele. È successo all’incontro tra i nove Paesi dell’Unione Europea che si affacciano sul Mediterraneo che si è tenuto a Cipro.
I capi di governo di Italia, Francia e Spagna hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui sono stati definiti “ingiustificabili” gli attacchi israeliani alle basi della missione UNIFIL dell’ONU nel sud del Libano. I tre hanno sollecitato un cessate il fuoco immediato. L’Italia vanta il secondo contingente più numeroso della missione, oltre mille soldati. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato molto duro nei giorni scorsi nell’attaccare l’atteggiamento di Israele. Soltanto ieri Israele ha attaccato di nuovo una postazione UNIFIL lungo la Blue Line ferendo due soldati del contingente dello Sri Lanka, un militare è rimasto ferito gravemente. Giovedì un carro armato aveva sparato contro una torretta di osservazione della stessa base e altri sppari avevano colpito quella di Labbouneh.
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La proposta di Francia e Spagna: “Stop alle armi a Israele”
L’Italia però non ha partecipato all’appello che invece ha visto propositivi Emmanuel Macron e Pedro Sanchez. Per il presidente francese “fermare le esportazioni di armi” usate dall’esercito di Israele a Gaza e in Libano è l’unica maniera per fermare la guerra. Della stessa opinione il Presidente spagnolo. Entrambi hanno chiarito che la proposta non è un appello a disarmare Israele. “Il governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare qualsiasi tipo di arma o materiale militare in Israele, niente”, ha aggiunto Sanchez. “Se non si rispettano il diritto internazionale e i diritti umani, elementi essenziali dell’accordo di associazione fra Unione Europea e Israele, c’è solo una strada: rivedere questi accordi“, l’appello del leader spagnolo.
La dichiarazione congiunta Italia-Spagna-Francia
L’iniziativa non è stata condivisa da Meloni e non era citata nella dichiarazione congiunta dei tre leader di governo. “È inaccettabile e non deve più ripetersi. Il contributo della missione alla cessazione delle ostilità sarà fondamentale”, l’avvertimento lanciato all’unisono dai tre. “Questi attacchi sono ingiustificabili e dovranno finire immediatamente”. Per Macron “non li tolleriamo e non vogliamo che ciò si ripeta”. Per Meloni sono atti “inaccettabili che violano la risoluzione 1701 dell’Onu. Durante il G7 della Difesa prevediamo un’iniziativa per rafforzare le forze armate libanesi”.
Gli attacchi di Israele a UNIFIL in Libano
Israele, nei giorni precedenti agli attacchi, aveva chiesto alle truppe UNIFIL di spostarsi di cinque chilometri più a nord rispetto al confine. Da settimane gli scontri in Libano con Hezbollah si sono acuiti, soprattutto sono aumentati gli attacchi dello Stato Ebraico che in un’operazione a Beirut ha eliminato il capo del gruppo sciita Hassan Nasrallah. I vertici del gruppo sono stati praticamente decapitati mentre, in risposta all’attacco missilistico dell’Iran per vendicare la morte del leader alleato, sembra essere imminente un’altra operazione in Iran di Israele, che a Teheran ha già eliminato il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, pur senza aver mai rivendicato l’operazione.