L'annuncio del ministro
Manovra, Giorgetti chiede “sacrifici” e annuncia nuove tasse sui profitti: la Borsa di Milano scivola
Non sarà una manovra “lacrime e sangue” come quella del 1992, con l’Italia sull’orlo del fallimento, ma la Finanziaria in arrivo questo autunno da parte del governo Meloni e dal suo ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, richiederà “sacrifici da tutti”.
Lo ha detto lo stesso Giorgetti intervenendo giovedì 3 ottobre all’evento di Bloomberg Future of Finance Italy. Nel corso di una intervista il ministro ha infatti annunciato che verrà approvato un bilancio “che richiederà sacrifici, il che significa tassare gli utili extra”. Giorgetti ha detto anche che verranno tassati “i profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi“.
Gli extraprofitti
Un tema, quello degli extraprofitti, che aveva già spaccato la maggioranza Meloni per l’annunciata intenzione dell’esecutivo di andare a colpire in questo senso il settore bancario, con Forza Italia contraria anche per i noti interessi della famiglia Berlusconi, in particolare in Mediolanum.
Giorgetti ha sottolineato che extraprofitti “è un termine scorretto”, ma si andranno “a tassare i profitti di chi li ha fatti”. Per Giorgetti “è un tipo di sforzo che tutto il sistema Paese deve fare, i privati, le aziende e soprattutto la Pubblica amministrazione che sarà chiamata ad essere più performante e produttiva”. Non si deve parlare di extra-profitti ma “tassare i giusti profitti, gli utili, in modo corretto”. “In un Paese chiamato a mettere a posto i conti tutti siamo chiamati a concorrere”, e “prevalentemente taglieremo spese ma un concorso per quanto riguarda le entrate ci sarà”, ma “non ci sarà una replica della narrativa o della discussione sugli extraprofitti delle banche”, ha spiegato il ministro dell’Economia.
La reazione negativa della Borsa
Parole che hanno scosso i mercati: la Borsa di Milano ha ceduto col suo indice Ftse Mib l’1,5%, il titolo peggiore è Saipem in calo del 5,2% con Stellantis in ribasso del 4,2 per cento, mentre Mps cede il 2,8% dopo che lo stesso Giorgetti ha annunciato che il ministero sta pianificando un’ulteriore vendita della quota dell’istituto di credito di Siena.
Sindacati contrari
La manovra in via di lavorazione ottiene la netta bocciatura dei sindacati. Dalla Cgil Christian Ferrari, che ha parlato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, evidenzia che sia presa “la strada di un’austerità selettiva, scaricata, come sempre, sui soliti noti”. “Lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, dopo aver subito un brutale impoverimento a causa di un’inflazione da profitti, continueranno a essere colpiti anche attraverso gli ulteriori tagli a un welfare sempre meno pubblico e universalistico, in quello che – aggiunge il sindacalista della Cgil – un tempo si definiva ‘salario indiretto o sociale'”.
Non si discosta molto il pensiero della Cisl, che col segretario confederale Ignazio Ganga sottolinea che la ricetta da prendere è quella di una “spendig review condivisa con le parti sociali che vada a colpire le zone grigie, le sacche di spreco, le rendite e le intermediazioni parassitarie, la finanza speculativa”. “Riteniamo – aggiunge Ganga – che vadano tassate maggiormente le grandi rendite immobiliari e finanziarie. Devono essere imposti contributi di solidarietà alle grandi multinazionali, eliminando i regimi di tassazione privilegiata”.