A Chieti e nel teramano
A fuoco le fabbriche di plastica e di vernici, due incendi monstre in Abruzzo: “Non aprite le finestre”
Prima il boato, poi le fiamme anche da molto lontano da Chieti. L’azienda tratta rifiuti industriali. Aperta un'inchiesta per incendio colposo a carico di ignoti. Scuole chiuse in cinque Comuni nel teramano
Cronaca - di Redazione Web
Nessun ferito ma le autorità hanno comunque consigliato di tenere le finestre chiuse a causa dell’incendio che ha colpito due aziende in Abruzzo, nel teramano e a Chieti. Un’azienda produttrice di materiale plastico in contrada San Martino a Chieti e un’altra di solventi e vernici. Prima il boato, quindi le fiamme che sono esplose e hanno divorato la fabbrica. Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Marika Ponziani, ha aperto un’inchiesta per accertare l’origine del rogo. Si indaga per incendio colposo a carico di ignoti. Le indagini sono state delegate alla Squadra Mobile. Sul posto, da ieri sera, hanno operato squadre e mezzi dei Vigili del Fuoco di Chieti, ancora attivi nelle operazioni di spegnimento.
Le fiamme a Chieti sono divampate intorno alle 21:00 di ieri sera, poco prima della chiusura dell’attività. Hanno distrutto lo stabilimento della Mag.Ma Spa che si trova nella zona industriale di Chieti. L’azienda tratta rifiuti industriali recuperando materiale plastico e cellulosa. All’interno dello stabilimento si trovavano ancora due addetti che hanno provato a spegnere con gli estintori le fiamme e che hanno allertato i soccorsi. L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato l’allargamento dell’incendio ad altre aziende vicine.
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L’incendio a Chieti
“Sono molto preoccupato, perché l’azienda produce e lavora materie plastiche. C’è il potenziale pericolo, quindi, che vengano sprigionati fumi tossici. Chiedo alla popolazione di tenere le finestre chiuse almeno per la notte. Due sono le preoccupazioni: che si possano sviluppare fumi tossici e la vicinanza della ditta a una zona densamente popolata. Sto uscendo adesso, con la Protezione civile per raggiungere il posto”, ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos il sindaco di Chieti, Diego Ferrara.
Da ieri sera squadre #vigiledelfuoco impegnate a #Chieti Scalo per l’#incendio in un’azienda che tratta rifiuti speciali: crollata parte della struttura interessata dalle fiamme. Intervento in corso [#1ottobre 10:00] pic.twitter.com/82mKD02Fxq
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) October 1, 2024
A Chieti chiusa anche la sede dell’Università Gabriele D’Annunzio. Stop alle attività didattiche per gli studenti. Dipendenti e personale docente lavoreranno in smart working. Nessun ferito, come si accennava, ma il fabbricato è andato praticamente distrutto. Il rogo ha interessato tutta l’area aziendale compresi capannoni e uffici. Al momento si continua a lavorare per spegnere del tutto il rogo e per mettere in sicurezza la zona. È stata chiusa via Papa Leone XIII.
Al momento sembra essere esclusa l’origine dolosa. Forse un corto circuito. Si tratta tuttavia del secondo, devastante incendio allo stabilimento in 15 anni. Era il 21 giugno 2009 quando andarono distrutti macchinari, camion e un capannone. La nube tossica questa volta è sembrata più grande, si è estesa su tutta la vallata del Pescara. Le fiamme, altissime, erano visibili a chilometri di distanza. Il rogo sarebbe stato alimentato da numerosi bancali di legna accatastati nel capannone, grande migliaia di metri quadrati. Appena un mese dopo, nell’estate del 2009, un altro incendio colpì nella stessa area la Seab, un’azienda di smaltimento rifiuti. Fu aperta un’inchiesta per incendio doloso.
L’incendio a Scerne di Pineto
Soltanto ieri era andata a fuoco l’azienda di vernici e solventi Kemipol di Scerne di Pineto, nel teramano. Scuole chiuse in cinque Comuni della provincia e fabbriche chiuse nel raggio di due chilometri. Sulla base delle indicazioni dell’Asl di Teramo “con l’obiettivo di garantire la tutela della salute pubblica” il primo cittadino ha adottato le misure di sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i nidi d’infanzia e i centri aggregativi; divieto di raccolta e di consumo di prodotti ortofrutticoli e foraggio per animali; divieto di pascolo e di razzolamento degli animali da cortile e d’affezione; divieto di utilizzo dei condizionatori d’aria e obbligo di sostituzione dei filtri in caso di utilizzo nella giornata odierna; divieto di soggiorno all’aria aperta se non muniti di mascherine facciali filtranti.
“A seguito dell’incendio divampato nella zona industriale di Scerne di Pineto, visibile anche dalla città di Roseto degli Abruzzi e dai comuni limitrofi a causa del fumo nero che si propaga nei cieli – si legge nella nota dell’amministrazione comunale – il sindaco Mario Nugnes è in contatto con il sindaco di Pineto, Alberto Dell’Orletta, la Prefettura e gli enti competenti per monitorare la situazione e adottare eventualmente le misure necessarie. Si invita la cittadinanza a seguire gli aggiornamenti ufficiali. Inoltre, si raccomanda alla popolazione di chiudere porte e finestre per limitare l’ingresso di fumo nelle abitazioni”.
Ultimi focolai in corso di spegnimento, 16 #vigilidelfuoco #oggi al lavoro con 9 mezzi: da ieri pomeriggio squadre, giunte anche da Pescara e L’Aquila, impegnate per l’#incendio in un capannone di 1.700 mq a Pineto, in un’azienda produttrice di solventi#Teramo #1ottobre pic.twitter.com/M4E3GrVSf0
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) October 1, 2024